Parla l’ex sindaco di Sesto: «Attenzione alla Città della Salute, ricerca è vita»

FIORENZA BASSOLI

L’importanza di un centro di ricerca sul territorio, la Città della Salute, è stato oggetto di un incontro a SestoSan Giovanni organizzato dal Partito Democratico settimana scorsa.

Il progetto riveste un peso determinante anche per i due istituti coinvolti, il Besta e l’Istituto dei Tumori. A ricordalo, durante la serata, è stata l’ex sindaco di Sesto San Giovanni Fiorenza Bassoli, che in un commovente intervento ha raccontato: «Se voi visitate alcune stanze del Besta, notate la presenza di comodini più piccoli per poter farci stare ancora quattro letti, esattamente come era cinquant’anni fa. Stanze senza servizi o con servizi assolutamente risicati».


Due eccellenze sanitarie pubbliche di livello mondiale, che però operano in strutture non più adeguate alla qualità del lavoro portato avanti. Ecco perché il progetto della Città della Salute sarebbe una svolta non solo per Sesto San Giovanni, secondo quanto dichiarato da Bassoli: «Questa soluzione darebbe dignità e ossigeno a due istituti che oggi non ne hanno. Parliamo di una struttura altamente qualificata che opera in un luogo dove non c’è più spazio per mettere neanche un fiammifero: la nuova sala operatoria fatta con i computer è stata calata dall’alto nel cortile, a due passi dai bidoni della spazzatura».

L’importanza della ricerca è stata più volte sottolineata da Fiorenza Bassoli.

Si tratta del punto chiave dell’intero progetto: «Parlando di Istituto dei Tumori parliamo di un istituto in cui si è fatta la storia dell’oncologia italiana. Non si merita questa situazione. Lì si sperimentano le nuove cure che hanno permesso di vivere diversi anni in più a molte persone destinate a morire. Cura e ricerca al letto del paziente: ogni malato è un malato a sé. Non si curano tutti i malati allo stesso modo. In questi centri si adatta la cura all’essere umano e non al tumore. Questo dobbiamo capire quando si parla di Città della Salute a Sesto San Giovanni. Io sono malata di tumore – ha rivelato Bassoli – e sono contenta di far parte di una sperimentazione, perché mi auguro che la sperimentazione che viene fatta su di me serva a salvare la vita degli altri. Noi dobbiamo essere sicuri di essere curati, magari non solo per noi stessi ma anche per gli altri. Ed è per questo che dobbiamo lavorare insieme la Città della Salute».