Vicenda Caronte: è stata firmata questa mattina la diffida ad Atm

comune cinisello balsamo

Sulla vicenda Caronte, per la quale il Comune di Cinisello Balsamo deve sborsare 5 milioni di euro per il pagamento degli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti, qualcosa si muove: questa mattina il sindaco ha firmato la diffida ad Atm, l’atto con il quale si mette in mora Atm per le somme dovute.

Una diffida che già si intravedeva e sulla quale si era espresso il Partito Democratico cinisellese. Andiamo con ordine: mercoledì 19 febbraio, il Pd, in un nota, esortava l’amministrazione a rivalersi su Atm per dividere il pagamento: «Il Comune sarà costretto a pagare per cifre derivanti dal pagamento degli introiti della vendita dei biglietti – sostenevano i democratici -. L’unica verità di una vicenda complessa, che affonda le sue radici nel passato, sta proprio qui: se l’Amministrazione cinisellese deve pagare, allora non resta che rivalersi sul soggetto titolare del Sitam (Sistema Integrato Tariffario Area Milanese) che gestisce gli introiti dei biglietti, ovvero Atm, e mettere in atto tutte le possibili azioni per ridurre il danno». 

Detto, fatto: «Nonostante la terribile notizia, che ci costringe a rimettere mano al Bilancio e a pensare in tempi rapidi ad una strategia a livello giuridico, non ci scoraggiamo. Al contrario siamo determinati ad affrontare tutte le questioni economiche e amministrative di questa vicenda, nonché a ripercorrere le tappe storiche degli atti compiuti dalle precedenti amministrazioni», sottolinea il sindaco Giacomo Ghilardi. L’amministrazione fa il punto sulla vicenda, spiegando: «Tutto prende avvio nel 1997, quando viene firmata una convenzione in cui il Comune si fa garante nel rapporto tra la società Caronte e Atm, in cui il primo è il vettore e Atm il beneficiario dei ricavi della vendita dei biglietti, all’interno del Sitam».

«A seguito di ulteriori atti, precisamente firmati nel 2009 sempre dalle precedenti Giunte di sinistra – conclude Ghilardi – il Comune di Cinisello Balsamo si riconosce debitore nei confronti di Caronte e negli anni successivi non si preoccupa mai di intraprendere la causa nei confronti di Atm per il versamento del corrispettivo, lasciando, così, di fatto il Comune esposto alle richieste di Caronte».

«A oggi non abbiamo avuto modo di leggere la sentenza – dichiarava mercoledì il consigliere comunale ed ex assessore Pd Andrea Catania -, che ci riserviamo ovviamente di approfondire, ma il sindaco faccia l’unica cosa che ha senso fare: oggi che la cifra dovuta è chiara, il Comune deve chiedere al gestore del Sitam di provvedere alle giuste ripartizioni delle somme introitate rispetto alle linee affidate ad operatori privati diversi. Già in passato la precedente Amministrazione aveva scritto ad Atm facendo presente che ci si sarebbe rivalsi su di loro. Si dia quindi seguito a questo impegno».

Secondo il Partito Democratico, visto che negli ultimi due anni simili sentenze per contenzioni con Caronte hanno riguardato anche altri enti con esiti negativi, «era chiaro da mesi che il rischio di uscirne sconfitti fosse alto: perché la giunta e il Sindaco non hanno preso in mano la questione ma hanno semplicemente atteso l’esito degli eventi? Le responsabilità di quanto oggi succede sono diffuse ma il centrosinistra ha comunque sempre governato la vicenda alla ricerca di una transazione, consapevole che, in caso di esito negativo, a pagare non potevano essere i cittadini cinisellesi ma doveva intervenire Atm, i cui ricavi derivano anche dagli introiti dei biglietti delle linee gestite da operatori privati».