Covid, Multimedica ci riprova: annunciati test rapidi nelle aziende lombarde

Dopo il dietrofront delle scorse settimane, Multimedica ci riprova. L’istituto infatti giorni fa aveva annunciato l’avvio di uno studio che avrebbe dovuto riguardare i cittadini di Sesto e di Milano e che avrebbe dato accesso all’esecuzione di test sierologici gratutiti, per individiuare la presenza di anticorpi. Il progetto è però subito stato sospeso, ma ora il centro con sede a Sesto San Giovanni e a Milano ha annunciato l’avvio di una nuova ricerca, finalizzati ad approfondire le conoscenze sul nuovo coronavirus, questa volta finalizzato a monitorare il contagio da Covid-19 all’interno delle aziende lombarde, su un campione di 5.000 soggetti.

L’indagine, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano – Bicocca, ha l’obiettivo di garantire la sicurezza dei lavoratori che, con la fase 2, riprenderanno a breve le proprie attività.

Il personale sanitario Multimedica si recherà presso le imprese aderenti allo studio per sottoporre gratuitamente i dipendenti a un semplice esame del sangue che, con metodo immunocromatografico, rileverà la presenza degli anticorpi IgM e IgG contro il virus, permettendo di capire chi ha già contratto l’infezione da Covid-19. I risultati dei test rapidi verranno poi messi a confronto con quelli ottenuti tramite test di laboratorio tradizionali, così da confermarne l’attendibilità. Tutti i campioni ematici raccolti saranno poi conservati in provette aliquotate presso la Biobanca Multimedica di Milano che fungerà da ‘repository’ anche per altri istituti, allo scopo di sviluppare ricerche scientifiche su Covid-19, ma non solo.

Ai soggetti inclusi nello screening verranno inoltre misurate la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e, tramite saturimetria, la quantità di ossigeno presente nel sangue arterioso. Il tutto preceduto dalla compilazione di un semplice questionario anagrafico-anamnestico.

Qualora i test sierologici evidenziassero la presenza di anticorpi, l’Irccs Multimedica «si farà carico del percorso assistenziale per i soggetti risultati positivi: questi verranno sottoposti a tampone rinofaringeo e monitorati nel tempo, con ulteriori prelievi, al fine di verificare quanto a lungo rimarranno attivi gli anticorpi e quanto saranno in grado di proteggere da future infezioni», fanno sapere dal gruppo.

Prima di essere esteso alle aziende, lo stesso screening è stato svolto su tutto il personale sanitario interno al Gruppo Multimedica, in previsione della ripartenza a pieno regime di tutte le prestazioni.

«Lo studio pubblicato di recente su ‘Nature Medicine’, confermando che tutti i pazienti guariti da Covid-19 producono anticorpi contro il virus, è una prova dell’utilità dei test sierologici e ci rassicura sul loro impiego per dare una dimensione epidemiologica reale della diffusione del contagio – spiega il professor Lorenzo Giovanni Mantovani, direttore dell’Unità di Value-Based Healthcare, Irccs Multimedica – Università degli Studi di Milano Bicocca -. Da epidemiologo di Multimedica e della Bicocca, sono orgoglioso che ‘Mustang Occupation’ sia il primo studio che si occupa di valutare la prevalenza di anticorpi nella popolazione di lavoratori. Anzi, in diverse popolazioni di lavoratori, con un potenziale diverso grado di esposizione al virus: operatori sanitari, operatori non sanitari attivi in una grande azienda sanitaria, e operatori di aziende non sanitarie. Questi ultimi ulteriormente suddivisi tra coloro che hanno continuato a lavorare fisicamente in sede e coloro che hanno usufruito di telelavoro. Ci siamo concentrati sui lavoratori per un evidente motivo: la ripresa delle attività produttive è fondamentale per il Paese. E la dimensione epidemiologica del contagio tra i lavoratori è fondamentale per la ripresa economica».

«In quanto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, siamo stati fin da subito in prima linea non solo per la cura, ma anche per la ricerca contro il Covid-19 – dichiara Daniele Schwarz, amministratore delegato del Gruppo MultiMedica -. Un virus che continua a mettere a dura prova il sistema sanitario ed economico del nostro Paese, soprattutto della Lombardia. L’indagine che abbiamo avviato intende esaminare le dinamiche del contagio in un cluster definito di popolazione, al fine di comprendere il modo in cui il virus agisce e poter così accelerare il processo di ripresa delle attività produttive. Oltre all’Università degli Studi di Milano – Bicocca, sono numerose le aziende che hanno voluto aderire al nostro studio, ma il reclutamento è ancora aperto».