Parco Nord, si riparte: posati oltre 1.500 nuovi alberi

Il Parco Nord Milano torna a rifiorire. Con la rirpesa delle attività dopo il lockdown e la recente riapertura del parco al pubblico, mercoledì pomeriggio si è tenuta la messa a dimora di nuovi alberi. Grazie alla collaborazione con Rete Clima infatti, il Parco Nord Milano ospita da ora 1.500 nuove piante, tra arbusti e alberi autoctoni, provenienti dalle attività di compensazione e di responsabilità sociale di aziende del territorio.

L’iniziativa di forestazione urbana abbracciata dalle aziende, va ad inserirsi nel più ampio progetto ForestaMI, nato dal Protocollo d’Intesa tra Parco Nord Milano, Parco Agricolo Sud Milano, Comune di Milano e Città Metropolitana di Milano, che in collaborazione con il Politecnico di Milano – e sotto la direzione scientifica di Stefano Boeri – mira a costruire una visione strategica sul ruolo del verde nell’Area Metropolitana milanese, con l’obiettivo di incrementarne il capitale naturale.

La messa a dimora appena eseguita ha ampliato i boschi esistenti nell’area corrispondente al Settore Bresso Sud del Parco, con specie di piante forestali tipiche della Pianura Padana, come Quercia Farnia, Carpino, Frassino, Tiglio e Ciliegio. Nel rispetto delle normative vigenti, l’attività di piantagione si è svolta con una partecipazione simbolica dei referenti di una serie di aziende del territorio, lombardo e nazionale, che hanno sostenuto l’iniziativa.

«Crediamo fortemente nel valore della forestazione urbana – ha commentato Paolo Viganò, presidente di Rete Clima – quale strumento di miglioramento del territorio locale e di tutela del clima globale: dal punto di vista delle aziende che accompagniamo qui oggi, la forestazione si costituisce come occasione di brand urbanism, di compensazione di CO2, di Corporate Social Responsibility, uno strumento quindi attuale ed interessante di azione-comunicazione ambientale. Puntare a queste azioni di miglioramento urbano tramite l’aumento delle aree forestate oggi ha peraltro un valore ancora maggiore, in quanto il covid ci ha mostrato in maniera chiara come la mancanza di tutela della natura possa generare effetti negativi sull’uomo, sulla società e sull’economia».

«La ripresa può essere un punto di svolta per uno sviluppo capace di sostenibilità, prima le persone e prima l’ambiente se si vogliono effettivamente contrastare l’insorgere di nuove epidemie e il cambiamento climatico, che è ancora la priorità globale che dobbiamo fronteggiare – ha dichiarato Marzio Marzorati, Presidente del Parco Nord Milano – non c’è migliore simbolo dell’albero per ricominciare: partire da una nuova vita per mettere le radici nel futuro».