Vasca, il Parco Nord richiede un’analisi naturalistica a tutela dell’avifauna dell’area disboscata

disboscamento parco nord per la realizzazione della vasca di laminazione del seveso

Un’analisi naturalistica per studiare gli aspetti ornitologici dell’area boschiva interessata dalla realizzazione della vasca di laminazione del torrente Seveso.

Lo studio naturalistico è stato richiesto dal Parco Nord e commissionato da Mm Spa con lo scopo di censire l’avifauna che nidifica nel bosco, individuare eventuali specie rare o protette e definire le modalità adeguate per procedere al disboscamento al fine di tutelare la popolazione ornitica coinvolta. «Il taglio degli alberi presenti nell’area è purtroppo inevitabile a causa della realizzazione dell’opera pubblica e attraverso l’analisi svolta dall’esperto naturalista dottor Armando Gariboldi, sono stati considerati una serie di criteri volti a tutelare le specie presenti», dichiarano dal Parco Nord.

L’area che vedrà la realizzazione della vasca interessa una superficie complessiva boscata di cinque ettari (49.079 metri quadri) di cui ne saranno abbattuti eliminati tre (30.862 metri quadri). «Secondo lo studio del dottor Gariboldi – proseguono dal Parco Nord -, il bosco attualmente offre spazi per comunità di piccoli passeriformi tipici di parchi e giardini. In questi boschi sono rari alberi sufficientemente maturi per ospitare specie di maggiore importanza ecologica come picchi e allocchi, mentre il sottobosco troppo rado o troppo denso risulta essere poco adatto per molte specie che solitamente frequentano questi strati della vegetazione. Dallo studio emerge inoltre che le specie ad attività canora costante e più marcata sono la capinera e il merlo; non sono invece presenti specie di interesse che rientrano nelle tutele delle direttive europee».

Secondo la relazione, il quadro ornitologico complessivo ha evidenziato come quest’area presenti un popolamento non particolarmente abbondante e diversificato, senza valenze di rilievo. Le uniche di un certo interesse naturalistico (Assiolo e Sparviere) non hanno presentato evidenze di nidificazione e probabilmente frequentano il sito soprattutto per attività trofica e di rifugio. Quanto invece ai cicli riproduttivi e alle nidificazioni dell’avifauna presente, la relazione ha anche definito le modalità di eliminazione delle alberature in termini di spazi e tempistiche da seguire.

Lo studio ha infine fornito indicazioni sulle altre specie presenti individuando per queste la direzione di taglio più idonea e prevedendo alcuni accorgimenti onde evitare di indirizzare gli animali verso ‘colli di
bottiglia’ (le aree dove rischiano di rimanere intrappolati) o verso direzioni pericolose, come le strade più trafficate. «In questo modo i vari esemplari avranno modo di allontanarsi per tempo e verso altre zone in grado di ospitarli», si legge nella relazione.

«Il taglio del bosco rappresenta un grande dispiacere, è evidente che si tratta di un sacrificio che il Parco non avrebbe mai voluto fare considerato che non solo lo ha piantato ma lo ha anche curato in questi ultimi trent’anni – dichiara Marzio Marzorati, Presidente del Parco Nord Milano -. Affrontare il taglio di un bosco, nonostante la necessità dell’opera pubblica determinata dallo studio complessivo di contenimento delle piene del Seveso di Aipo, risulta comunque un danno agli investimenti ambientali e naturalistici del Parco. Per questo motivo sono state richieste e ottenute in modo condiviso con i soggetti interessati nella procedura di mediazione ambientale, importanti compensazioni che possano ricostituire e ampliare nel perimetro del Parco nuove aree boscate. Comprendiamo profondamente il sentimento delle persone che vogliono preservare questo bosco, perché il Parco in questi anni ha sostenuto l’idea di partecipazione comunitaria alla bellezza e al valore della natura in città. Per cui, seppur vero che le aree boscate con le compensazioni previste aumenteranno e il bosco tagliato non tornerà dove è ora, il Parco si è impegnato perché la nuova opera idraulica sia il più possibile integrata nel paesaggio del suo territorio».