Covid, l’intervista al sindaco di Sesto sul coprifuoco: «I cittadini devono capire che non si scherza»

Il coprifuoco. È l’ultima misura che i governi hanno messo in campo per contenere l’aumento esponenziale dei contagi da coronavirus. In Lombardia questo provvedimento estremo è stato richiesto dai sindaci all’unanimità e dal governatore regionale Attilio Fontana, ottenendo l’immediato beneplacito del Governo. Da giovedì 22 ottobre, dunque, stop alle attività e agli spostamenti in tutta la Regione a esclusione dei casi ‘eccezionali’ (motivi di salute, lavoro e comprovata necessità), che bisognerà dimostrare con un’autocertificazione. La misura è straordinaria e Attilio Fontana stesso l’ha definita: «Un provvedimento anche simbolico». Non tutti gli amministratori locali sono d’accordo con il coprifuoco, che porterebbe ingenti danni economici agli esercizi commerciali. Abbiamo chiesto al sindaco del Comune di Sesto San Giovanni, il più popoloso del Nordmilano, di illustrare il suo punto di vista.

Sindaco Di Stefano, qual è la sua posizione sul coprifuoco? Lo ritiene efficace per arrestare l’andamento dei contagi o rimane un gesto più che altro ‘simbolico’?

«È senz’altro utile perché dà un segnale importante alla cittadinanza per far capire che non si sta scherzando. Diventa utile davvero nel momento in cui ci sono gli strumenti per poterlo attuare. Si ricollega alla questione del Dpcm approvato qualche giorno fa, che scaricava sui sindaci la responsabilità dei controlli delle zone della movida. Conte ha poi chiarito che i controlli spettano a questura e prefettura. È una precisazione importante, perché i sindaci e la polizia locale non riuscirebbero da soli a mettere in campo controlli efficaci».

Quali sono le zone di Sesto in cui si concentrano gli assembramenti maggiori?
«Oggi abbiamo comunicato al Prefetto le aree a maggior aggregazione durante le ore serali, che sono piazza Petazzi, piazza Oldrini, piazza Montanelli, Salvo D’Acquisto, via Granelli e le aree giardino di via Modena/via Piva, Rovani/Bandiera, Corridoni/Risor- gimento».

Come si organizzerà Sesto San Giovanni per far rispettare gli orari del coprifuoco?
«Il coprifuoco sarà fatto rispettare dalle forze di polizia di Stato e carabinieri. Dopodiché i sindaci sono comunque responsabili del territorio e per quanto ci riguarda, un pattuglione della Locale sarà attivo sul terzo turno (quindi dalle 18 all’1 di notte), già giovedì 22. Stiamo poi aspettando l’autorizzazione da Regione Lombardia per avere una pattuglia dei vigili ad hoc per coprire il turno fino alle 5 del mattino».

Prevede molte sanzioni in città?

«Gli assembramenti sono sempre intorno ai locali, nelle piazze. Più che altro, avendo stabilito la chiusura anticipata dei locali, speriamo che gli avventori non si fermino fuori a bivaccare».

A quanto ammonta la sanzione se si sforano gli orari del coprifuoco?

«Si parte da 400 euro di multa ma si può arrivare fino a 3mila euro secondo quanto previsto dall’art 4 del dl 19/2020».