Cinisello, una protesta pacifica in piazza Gramsci contro l’ultimo Dpcm del Governo

È in arrivo anche a Cinisello Balsamo una protesta dei cittadini contro l’ultimo Dpcm emanato dal Governo, che impone in particolare lo stop delle attività di bar e ristoranti alle 18.

La manifestazione popolare è in programma per sabato 31 ottobre in piazza Gramsci dalle 17.30 alle 21.30. «Formiamo una resistenza pacifica – dichiarano gli organizzatori -. Contro il coprifuoco, le chiusure alle 18, il possibile lockdown in Lombardia e le Leggi improvvise e incoerenti». Tra gli altri motivi che hanno spinto all’organizzazione di questa manifestazione ci sono anche il possibile mancato sostegno dello Stato e il Mes. «Basta chiusure e perdite di lavoro – proseguono gli organizzatori -. Non neghiamo il virus, ma siamo stufi di tutte queste restrizioni da guerra».

Proprio nei giorni scorsi il Comune di Cinisello Balsamo ha scelto di mettersi al lavoro per stanziare un aiuto diretto nei confronti delle categorie colpite dall’ultimo provvedimento. Un intervento comunale che ha pochi altri esempi in tutta Italia. Nel dettaglio, si tratta di almeno due provvedimenti mirati per andare incontro a ristoranti, bar e pub. L’ipotesi, che verrà confermata nei prossimi giorni, è quella di una revisione dei Tributi locali, in particolare della Tari, ma anche di prevedere un contributo a sostegno delle attività in crisi.

«Ci sono sicuramente degli animi che sono stati scossi dopo il Dpcm – ha dichiarato il sindaco di Cinisello Balsamo Giacomo Ghilardi -. Parlo delle famiglie e di tutti quei lavoratori che sono stati toccati da questo decreto. Come Comune ci siamo subito messi al lavoro per supportare queste categorie danneggiate. In generale in tutta Italia ho visto questa volontà di scendere in piazza. Da una parte la capisco, ma quello che si vede oggi nelle strade mi preoccupa tantissimo. Quello che è successo a Milano e Napoli non deve ricadere ancora una volta sulla gente comune, sui commercianti stessi: i vetri delle macchine rotti, le vetrine di negozi spaccati. Questo non fa bene a nessuno».