Cormano, il tentacolo della ‘ndrangheta: tre arresti per estorsione e tentata rapina di stampo mafioso

carabinieri

Lo spettro della ‘ndrangheta torna nel Nordmilano. Il tentacolo del ‘polipo’ (come i capi ‘ndranghetisti definiscono l’organizzazione criminale calabrese) arriva a Cormano. Mercoledì 9 dicembre sono stati effettuati tre arresti nei confronti di tre italiani pregiudicati, responsabili dei reati di «estorsione, tentata estorsione e rapina, tutti aggravati dal metodo mafioso» ai danni di un negoziante di Cormano.

Come nella peggior tradizione italiana della criminalità organizzata, i tre arrestati chiedevano il pizzo al titolare dell’attività commerciale, riuscendo a estorcergli 3.500 euro in contanti e monili d’oro nel periodo tra maggio e settembre di quest’anno.

Da maggio, il personale della stazione Carabinieri di Cormano, assunta notizia della probabile diffusione nel Comune del fenomeno estorsivo ai danni di vari esercenti commerciali, hanno notato i tre arrestati, tutti già noti alle Forze dell’Ordine, costantemente presenti nei pressi di un locale. Lì, appunto, minacciavano il negoziante cercando di estorcergli 25mila euro in contanti.

I tre destinatari dell’Ordinanza, tutti residenti in Milano e Rho, sono stati associati presso la Casa Di Reclusione di Milano – Opera.

I soggetti arrestati sono riconducibili al clan Flachi, che è una promanazione, nella zona nord di Milano e Comuni limitrofi, dell’alleanza stretta dal capo della ‘ndrina Giuseppe Flachi (detto Pepè) con la ‘ndrina Trovato di Marcedusa (CZ). Il clan Flachi è dedito alla sistematica imposizione di richieste estorsive nei confronti di privati esercenti, ricorrendo a forme di intimidazione proprie delle associazioni di tipo mafioso.

L’arresto dei tre ‘ndranghetisti è stato possibile grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine e alla coraggiosa collaborazione del titolare del locale, che si è affidato alle istituzioni.