Sesto, a 95 anni il vaccino è ‘più dolce’ grazie ai volontari

volontari Auser durante la pandemia

In mezzo alle tante notizie di disguidi che costellano la campagna vaccinale in corso, Ingeborg Wedel porta il racconto della sua esperienza, resa positiva grazie all’efficienza e la gentilezza dei volontari di Auser e Croce Rossa.

«Trattati con gentilezza, ci hanno fatti sentire importanti»

«Avrei volentieri ceduto il mio vaccino a un giovane, che ha ancora tutta la vita davanti da vivere – racconta Wedel -. Ma non si poteva, quindi ho accettato volentieri la mia dose». E così, Wedel è stata trasportata, insieme ad altri 5 anziani a Spazio Arte, dove il Comune ha allestito un hub vaccinale. Ad accompagnarla i volontari di Auser, gratuitamente. E poi, una volta lì, i ragazzi della Croce Rossa: «Per tutta la permanenza, i volontari avevano il sorriso sulle labbra, siamo stati trattati sempre con gentilezza e ci hanno fatto sentire persone importanti. Dopo la puntura, che non ho nemmeno sentito, perché eseguita benissimo, ci siamo fermati una mezz’oretta a chiacchierare con i volontari della Cri. È stato davvero piacevole».

Volontari Auser, alleati preziosi

Wedel ha 95 anni e vive a Sesto dagli anni Cinquanta. Fino a un anno fa, lavorava come giornalista della stampa estera. «Un lavoro adrenalinico e bellissimo il mio, così tanto che, quando l’ho sospeso, ho rischiato di cadere in depressione per la solitudine». E dalla voragine l’ha salvata proprio Auser: «Dalla presidente all’ultimo autista, devo ringraziare tutti i volontari, che per le persone sole come me hanno fatto molto, e con leggerezza».