La Chiesa a un anno dalla pandemia: le celebrazioni in sicurezza per la Pasqua

Un anno fa, nel pieno del lockdown, tutti i cristiani del mondo non avevano potuto celebrare in chiesa la Pasqua, il giorno che la Religione cattolica indica come quella della Resurrezione dalla morte di Gesù.

Tutte le celebrazioni erano state di fatto annullate: il rito della lavanda dei piedi del giovedì santo, la via Crucis del venerdì e la messa della domenica. Quest’anno, però, in forma ridotta rispetto al solito, la tradizione del triduo pasquale potrà essere celebrata in presenza. A confermarlo, una nota della Diocesi di Milano a cura del vicario generale, monsignor Agnesi. «Vorremmo che non fosse solo una replica di abitudini acquisite: chiediamo la grazia non solo di celebrare di nuovo la Pasqua, ma piuttosto di celebrare una Pasqua nuova», ha scritto l’arcivescovo di Milano Mario Delpini nella Lettera per il tempo di Quaresima e il tempo di Pasqua.

La ‘Messa nella Cena del Signore’, del giovedì santo, verrà celebrata secondo le modalità consuete. Si ometterà anche quest’anno il rito della lavanda dei piedi. Dopo la comunione, come previsto dal Rito Ambrosiano, il Santissimo Sacramento sarà portato da un ministro, accompagnato dai ministranti, nel luogo della reposizione che dovrà consentire ad alcuni fedeli di fermarsi in adorazione nel rispetto delle norme vigenti per la pandemia, in particolare osservando il distanziamento, il ‘coprifuoco’ e osservando i limiti stabiliti per gli spostamenti. «Nei momenti di maggior affluenza dei fedeli sarà opportuna la presenza di volontari», hanno spiegato dalla Diocesi di Milano.

Al Venerdì santo, la celebrazione della Passione verrà svolta in tutte le sue parti. L’atto di adorazione della Croce mediante il bacio, solitamente presente al termine della celebrazione, verrà limitato al solo presidente della celebrazione. lI Crocifisso potrà essere lasciato in chiesa per l’adorazione laddove sia garantito, attraverso barriere o cordoni, che i fedeli non si avvicinino eccessivamente. La Liturgia Ambrosiana già prevede, inoltre, durante la Preghiera Universale, intenzioni per le epidemie e per i defunti. «Non potrà svolgersi alcuna processione di fedeli, neanche in occasione del pio esercizio della Via Crucis – hanno spiegato dalla Diocesi -, che comunque potrà svolgersi regolarmente in chiesa, con i fedeli al loro posto nell’assemblea. Laddove le circostanze del luogo lo rendono opportuno il solo presbitero, accompagnato da alcuni ministranti, potrà percorrere le strade della parrocchia con la croce o con un altro simulacro caro alla devozione popolare e il Popolo di Dio sarà invitato a partecipare affacciandosi alle finestre e ai balconi delle proprie case».

La Veglia pasquale, infine, potrà essere celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito, in orario compatibile con il coprifuoco e sempre evitando movimenti processionali con i fedeli (compreso il tradizionale ingresso con il cero pasquale). L’eventuale amministrazione del battesimo, come già previsto per il tempo di pandemia, dovrà avvenire per infusione.