Sesto, spento il vecchio inceneritore. Di Stefano: «Biopiattaforma modello nazionale»

biopiattaforma

Si è spento oggi il vecchio inceneritore in Via Manin a Sesto San Giovanni. Una giornata storica, celebrata con una cerimonia svoltasi alle 10 di stamattina. Erano presenti il sindaco di Sesto, Roberto Di Stefano, il presidente del Gruppo Cap, Alessandro Russo, l’assessore all’Ambiente di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, e i rappresentanti di Città Metropolitana e dei Comuni soci, Cologno, Pioltello, Segrate, Cormano e Cinisello Balsamo.

Il sindaco Roberto Di Stefano si è detto emozionato ed orgoglioso per questo nuovo progetto. Ha evidenziato, infatti, che è l’unico progetto in Italia che segue una logica di economia circolare per la gestione dei rifiuti.

«Una giornata storica per Sesto San Giovanni, per il Nord Milano e per tutta la Lombardia – commenta il sindaco Roberto Di Stefano – perché dopo 20 anni finalmente abbiamo spento l’inceneritore acceso nel 2001. Quando ci siamo insediati quattro anni fa abbiamo trovato un impianto giunto a fine vita e dovevamo fare una scelta: optare per un revamping costosissimo e con una tecnologia obsoleta e inquinante o puntare su un progetto green e sostenibile da studiare bene nei minimi dettagli. Insieme, con i sindaci dei Comuni soci del consorzio abbiamo individuato Gruppo Cap come interlocutore pubblico per intraprendere questo percorso storico. Abbiamo elaborato il progetto di biopiattaforma, un progetto unico in Italia e oggi il più importante a livello europeo che segue i cardini della sostenibilità, dell’innovazione e del riuso e del riciclo delle risorse per offrire una migliore qualità di vita alle generazioni future».

La nuova struttura, per cui Cap ha investito oltre 50 milioni di euro, sarà destinata al trattamento dei fanghi di depurazione delle acque. Questo trattamento, consentirà di produrre energia termica per il teleriscaldamento. In questo modo, si riuscirà a recuperare fosforo da impiegare come fertilizzante. Inoltre, il 75 % dei fanghi verrà trasformato in energia, mentre il restante in fertilizzante. Infine, grazie al trattamento dei rifiuti umidi si avrà invece una produzione di biometano che arriverà quasi ad azzerare l’emissione di anidride carbonica.

Il sindaco di Sesto, sottolinea come i cittadini siano stati i protagonisti del cambiamento. Grazie allo sviluppo di un percorso partecipativo molto seguito, infatti, si è riusciti a dare informazioni chiare e ad analizzare le richieste pervenute.

«Il tema dei rifiuti – aggiunge il sindaco Di Stefano – è un tema innanzitutto di civiltà che va affrontato con la doverosa serietà e con la giusta consapevolezza, per intraprendere un percorso trasparente nella direzione di un’innovazione ambientale coraggiosa e decisa con un’idea di sviluppo del territorio che sia lungimirante. La sostenibilità è al centro delle agende politiche europee e nazionali ormai da diversi anni e lo sarà sempre di più».

Inoltre, il sindaco Di Stefano ha sottolineato come in quattro anni la raccolta differenziata a Sesto si è estesa a tutto il territorio. Si è passati, infatti, dal 47% del 2017 al 67% di oggi, riducendo ampiamente il rifiuto urbano residuo. Questo nuovo progetto sarà una vera e propria rivoluzione green ed avrà ricadute economiche sui territori. Ci sarà un risparmio sia sulla bolletta dell’acqua sia nella tassa sui rifiuti.

«Un polo green – chiude Di Stefano – che assumerà un valore ancora più importante in questa fase storica in cui il governo Draghi ha posto le grandi sfide della rivoluzione verde e della transizione ecologica nel suo piano nazionale di ripresa».