Cusano, ordigno artificiale davanti al negozio della testimone del loro processo: arrestati due ragazzi

carabinieri

Una bomba carta esplosa, nella notte del 15 maggio 2020, all’interno della galleria di via Mazzini a Cusano. Da qui sono partite le indagini dei carabinieri che nella mattinata di venerdì 16 aprile a Cormano (Comune di residenza dei due soggetti) hanno dato esecuzione a un ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emesso dal G.I.P. di Monza, nei confronti di 2 indagati: un italiano, classe 1997, e un moldavo, classe 2000, ritenuti responsabili dei reati di minaccia, danneggiamento e porto di materiale esplodente.

Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Cusano Milanino: la deflagrazione dell’ordigno artigianale, posizionato in corrispondenza della vetrina di un salone di parrucchiere ed innescato sul posto dagli autori, aveva danneggiato gravemente la vetrina dell’esercizio.
Nel corso dell’attività investigativa, i militari sono riusciti ad identificare entrambi i responsabili, individuando anche l’auto utilizzata per gli spostamenti, riuscendo a mappare il percorso attraverso lo studio e l’analisi dei tabulati telefonici.

Dalle perquisizioni domiciliari è stato inoltre possibile trovare gli abiti indossati durante l’evento e di riscontrare, anche attraverso l’esame dei telefoni cellulari agli stessi in uso, ulteriori ed importanti elementi a carico dei due. Tra questi, il movente del gesto, che è da ricercarsi in una deposizione che, nel mese di giugno, la titolare del negozio avrebbe dovuto fornire in qualità di testimone nell’ambito di un processo in cui entrambi gli arrestati erano imputati per il reato di lesioni personali aggravate ai danni di due coetanei, per fatti accaduti nel 2018 a Milano.

La svolta nelle indagini è arrivata grazie all’intuizione del comandante della stazione di Cusano Milanino, che, ricordando la notifica fatta tempo addietro alla donna proprio in merito alla convocazione in Tribunale, è riuscito a indirizzare i primi accertamenti investigativi sui due giovani, ipotizzando che potessero aver agito con il chiaro intento di far desistere la donna dal testimoniare contro di loro. Per i due ragazzi sono scattati gli arresti domiciliari.