I supereroi invisibili di Zero: ecco la serie Netflix ambientata a Milano

Un mondo variegato di culture sottorappresentate, a cui si mescolano contributi della scena rap e influenze fumettistiche. Su Netflix è da ora disponibile ‘Zero’, la serie tv italiana ambientata a Milano, che in otto episodi esplora diversi quartieri della città e li racconta da un punto di vista nuovo. Lo scenario è la Milano di strada e delle periferie.

Lo show è nato da un’idea di Antonio Dikele Distefano, ed è liberamente ispirato al suo romanzo ‘Non ho mai avuto la mia età’. È prodotto da Fabula Pictures con la partecipazione di Red Joint Film. ‘Zero’, creata da Menotti, è firmata da Antonio Dikele Distefano insieme a Stefano Voltaggio, Massimo Vavassori, Lisandro Monaco e Carolina Cavalli. Alla regia Paola Randi, Ivan Silvestrini, Margherita Ferri e Mohamed Hossameldin. Si tratta della prima serie italiana che ha come protagonisti ragazzi italiani di colore. Ma la vera notizia non è (o non dovrebbe) essere questa. «Nelle serie italiane teen non ci sono ragazzi neri – commenta Antonio Dikele Distefano -. Ma da ora saremo costretti a raccontare anche le loro storie. Penso che ‘Zero’ sia l’inizio di un processo di cambiamento. Ma il termine ‘diversità’ non mi piace, preferisco parlare di ‘normalità’».

«Quando si sottolinea così tanto il termine diversità non fa mai l’effetto sperato – aggiunge Giuseppe Dave Seke, che nello show interpreta Zero -. Dobbiamo metterci in testa che deve diventare la normalità». Il plot ruota intorno a Omar (per tutti Zero), un timido ragazzo con uno straordinario superpotere, diventare invisibile. Omar fa il rider, vive nel Barrio (il quartiere ispirato alla Barona delle periferie) e ogni giorno si sente non visto, non capito. Ma riesce poi a trasformare questo aspetto in un punto di forza: diventerà davvero invisibile e per farlo dovrà riuscire a mettersi in contatto con le sue emozioni. L’obiettivo: salvare il suo quartiere, insieme a un nuovo affiatato gruppo di amici.

Distefano descrive il suo personaggio come «un eroe moderno, non un supereroe, che impara a conoscere i suoi poteri quando il Barrio, il quartiere della periferia milanese da dove voleva scappare, si trova in pericolo. Zero dovrà indossare gli scomodi panni di eroe, suo malgrado e, nella sua avventura, scoprirà l’amicizia di Sharif, Inno, Momo e Sara, e forse anche l’amore».

Le musiche sono composte da Yakamoto Kotzuga. A farla da padrone sono le tracce rap di artisti italiani e internazionali contemporanei, che scandiscono il ritmo di una storia ‘di strada’. Tra i brani della colonna sonora, l’inedito di Mahmood dal titolo ‘Zero’ e il brano di Marracash ‘64 barre di Paura’.