Sesto, comunità Cascina Gatti: la maggioranza chiede una commissione, l’opposizione risponde

Foto dal profilo Facebook di Rosaria Maltese

Non si placa il dibattito sulla questione relativa alla Comunità Cascina Gatti di Sesto San Giovanni. Sabato scorso a Sesto è andato in scena un presidio statico, voluto dalle forze di opposizione.

Un movimento di protesta, nato con l’obiettivo di richiedere all’amminsitrazione comunale «che la comunità di Cascina Gatti mantenga la sua connotazione socio-sanitaria e continui a essere la casa dei suoi attuali abitanti, che gli utenti non vengano trasferiti in strutture arbitrariamente individuate senza il coinvolgimento e il consenso degli ospiti e delle loro famiglie e che per ogni decisione che abbia un impatto sulla vita delle persone, quelle persone vengano considerate prima di tutto e ne siano garantiti i diritti sanciti per legge».

Immediata la risposta della maggioranza di Sesto San Giovanni, che ha chiesto l’istituzione di una commissione: «Sulla questione della Comunità socio sanitaria di Cascina Gatti l’opposizione ha saputo, come suo solito, solo ripetere la retorica della macchina del fango. Accuse e mistificazioni di una sinistra che usa qualsiasi pretesto pur di creare false notizie. Ecco i veri populisti, che pur conoscendo la verità strumentalizzano persone con disabilità usando slogan e temi falsi e tendenziosi. Perché non hanno chiesto una commissione consigliare per chiedere chiarezza? È chiaro che il loro obiettivo non era quello: volevano semplicemente infangare l’amministrazione comunale cercando di aizzare i cittadini. Chiederemo noi la commissione consigliare per spiegare, una volta per tutte, come stanno le cose e per mettere un punto fermo sulla vicenda. Basta falsità, basta calunnie, basta speculazioni politiche sulla pelle dei più fragili».

Sul banco degli imputati è finito inevtibailmente proprio il presidio andato in scena sabato scorso. «I professionisti della farsa? La cosa certa è che nessuno dei manifestanti ha chiesto un tavolo al sindaco, a me e ai servizi sociali –ha commentato l’assessore Pizzochera -. Hanno preferito sbattere gli ospiti della comunità al centro di una guerra mediatica. Per questi politicanti le persone disabili sono il pretesto per portare bandiere di partito in piazza. La politica ha un luogo istituzionale per affrontare questi temi, quale? La terza commissione consigliare perché solo così vengono rispettati i fragili e i deboli. La sinistra che è sempre pronta a chiedere commissioni, come mai questa volta si è guardata bene dal farlo? Forse perché la verità avrebbe smascherato tutte le bugie urlate in piazza oggi? Vergogna, sinistra populista».

«Per oltre 30 anni – aggiunge il sindaco Roberto Di Stefano – la concessione dell’immobile di Cascina Gatti è stata rinnovata senza alcun bando pubblico alla coop che si occupava della gestione della comunità socio-sanitaria. Alla luce di ciò, e del fatto che metà degli ospiti andavano accompagnati in strutture più consone alle loro età e ai loro bisogni, abbiamo proceduto a gara pubblica così come previsto dalla legge. Come anche indicato da Ats, parliamo di una cooperativa che gestiva persone che sarebbero dovute essere trasferite in residenze sanitarie per anziani o per disabili e invece sono state trattenute nella comunità socio-sanitaria andando contro sia alle normative regionali che alle reali necessità degli ospiti. La cooperativa da tempo sapeva di dover trovare soluzioni adatte per questi ospiti ma non ha mai attivato alcun percorso, di fatto lasciando persone anziane e con gravi decadimenti psicofisici in un contesto non idoneo, per nulla tutelati. Considerato che molti degli ospiti della comunità di Cascina Gatti frequentavano anche i centri diurni per disabili della città abbiamo lavorato su un bando congiunto in modo da poter avere sinergie virtuose per gli utenti della stessa comunità. L’amministrazione comunale non solo tutela i bisogni sanitari dei suoi cittadini ma anche i bisogni affettivi e relazionali visto che, per non dividere gli anziani disabili di Cascina Gatti, la scelta dei servizi sociali è ricaduta proprio su una residenza per anziani che avesse anche la funzione di residenza per disabili. Il tutto, sempre considerando e valutando i diversi progetti di vita dei soggetti.Ora la sinistra protesta perché i loro amici non hanno vinto il bando, dimenticandosi però che esistono delle leggi da rispettare».

Il primo cittadino sestese poi passa all’attacco: «Dopo aver usato bambini, occupanti abusivi, immigrati e famiglie in difficoltà per cavalcare vergognose speculazioni politiche, ora è la volta dei disabili. I loro metodi subdoli, purtroppo, li conosciamo bene: in mancanza di argomenti, e in evidente difficoltà, arrivano persino a sfruttare i disabili come leva per fare puro sciacallaggio, nel pessimo tentativo di screditare chi si occupa seriamente di sostegno e tutela delle disabilità. Per loro sfortuna, però, i cittadini non sono stupidi e le fake news confezionate ad arte sono solo un pericoloso boomerang per questi professionisti della disinformazione».

Non si è fatta attendere la contro risposta dell’opposizione: «Ho letto i post del sindaco e dell’assessore Pizzichera in risposta al presidio partecipatissimo di sabato mattina in solidarietà alle persone che vivono e vivevano nella Comunità di Cascina Gatti – scrive Michele Foggetta di Sinistra Italiana Sesto -. E un po’ mi viene da sorridere. La Pizzochera dimostra la pochezza della amministratrice e della persona, nulla scrive di risposta alle questioni ma solo, postando una foto fatta ad arte dal consigliere mandato a spiare, fa credere che eravamo pochi ‘sfigatelli’ quando in realtà c’erano ben oltre 100 persone. Il aindaco invece riporta in ballo la storia de ‘gli amici degli amici’ facendo riferimento alla Coop per cui lavoravo. Ecco, nessuno, quel giorno o i giorni prima, ha parlato di Coop Lotta e nessuno ha o vuole attaccare Coop Dolce che ha preso il nuovo appalto. La scelta che ha portato alla nuova aggiudicazione noi non la avremmo fatta ma è assolutamente legittima. Quello che però non possiamo accettare, e di cui i due vergognosamente di sono dimenticati di parlare è il modo in cui sindaco e assessore hanno trattato gli utenti, persone fragili trattate come un peso e spedite lontano come un pacco postale di cui liberarsi. Dovreste vergognarvi e chiedere scusa, invece della vostra inumanitá sembrate orgogliosi».