Bresso, l’invito (‘accettato’) del sindaco ai Måneskin per sottoporsi al test antidroga

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Nella serata del 22 maggio i Måneskin, dopo aver trionfato a Sanremo con il brano ‘Zitti e buoni’, sbancano anche all’Eurovision, il contest musicale più importante e ambito in Europa.

Non sono mancate, però, le polemiche, non per la meritata vittoria, ma per un gesto del cantante dei Måneskin, Damiano, che durante la serata è stato ripreso dalla telecamera mentre si avvicinava con il volto al tavolino dove sedeva assieme alla bassista Victoria De Angelis, il chitarrista Thomas Raggi e il batterista Ethan Torchio.

È bastato questo gesto, molto banale e alquanto privo di significato, per gettare delle ombre sul cantante e per alzare un polverone mediatico. Trambusto causato dalla malizia dei media francesi, sconfitti nel contest, che hanno azzardato l’ipotesi che il cantante stesse assumendo droghe per via nasale in quel frangente.

Una polemica stroncata sul nascere, anche perché Damiano ha affermato subito dopo di non aver fatto uso di sostanze e di essere pronto a fare il test per comprovarlo.

Non sono mancate, però, le reazioni e le voci che hanno commentato l’accaduto. Anche il sindaco di Bresso Cairo sui social ha rinnovato l’invito, che idealmente è stato già accettato dal cantante: «Un invito, i Måneskin facciano il test e dimostrino che non fanno uso di droghe. Oltre a zittire le malelingue, sarebbe di aiuto per la lotta all’uso di tutte le droghe e di grande testimonianza per i nostri ragazzi».

Numerosi sono stati i commenti sotto il post dei cittadini di Bresso che hanno sottolineato come i Måneskin hanno già dichiarato di volersi sottoporre al test e di come la polemica sia faziosa e montata ad arte e le parole del sindaco siano alquanto fuori luogo. Infatti, un commento di una cittadina di Bresso sottolinea come ci sia un elevatissimo consumo di droga fra ‘quelli che benpensano’ e che i dubbi sui cantanti in questione siano piuttosto inutili: «Questa se la poteva risparmiare Sindaco. Chiunque segua i Måneskin sa che non è così. Chiunque vive a Milano e dintorni sa quanto consumo di droga viene rilevato nelle acque della città. E non sono certo i gruppi rock ma tanti ‘rispettabili ed insospettabili’ professionisti o le cosiddette persone normali. Si schieri con i nostri vincitori di ieri sera, non si devono giustificare con la stampa francese».

Un secondo commento, inoltre, evidenzia come l’invito del sindaco, finalizzato a dare il buon esempio, sia demagogico e sia un retaggio di una certa corrente di pensiero, la cui impostazione, secondo il cittadino, è ipocrita di fondo: «Il suo post è la solita demagogia destrorsa che delega agli artisti e a terze persone quello che in primis andrebbe fatto nelle famiglie, nelle scuole, e nelle comunità (poi comunque ben vengano artisti che lanciano messaggi positivi, ma non ne sono certo obbligati)».