Bresso, fari accesi su via Grandi: proteste per le modifiche alla segnaletica

La viabilità di via Grandi a Bresso, al centro dell’attenzione di centinaia di famiglie residenti nella zona, pronte a dare battaglia al Comune per far sentire la propria voce.

Tutto nasce dalla modifica alle strisce orizzontali dello scorso maggio. Una questione di cui avevamo già parlato nel numero del 29 luglio del Gazzettino Metropolitano: la striscia tratteggiata in corrispondenza degli ingressi dei passi carrai è stata eliminata, in favore di una striscia continua che di fatto impedisce la svolta diretta. Se da un lato la polizia locale valuta questa soluzione più sicura per i tanti automobilisti e motocliclisti che quotidianamente transitano lungo uno degli assi più importanti dell’intero Nordmilano, dall’altro i residenti lamentano una situazione di profondo disagio a seguito delle modifiche: «Le strisce tratteggiate sono esistite per 60 anni su questa via, e non hanno mai dato nessun problema al traffico in quanto esiste adeguata visibilità di manovra come richiesto dalla normativa in vigore. La popolazione residente, per accedere al proprio passo carraio dove ci sono i box è costretta a fare inversione in una rotonda che è nel Comune di Cinisello».

Dal canto suo, la polizia locale, che si è resa disponibile a incontrare nuovamente una delegazione di residenti, ne fa proprio una questione di maggiore sicurezza. Permettere nuovamente la svolta con strisce discontinue aumenterebbe i rischi per chi percorre questo tipo di strada ad alto scorrimento. Lungo la strada in questione esiste infatti un precedente di un sinistro mortale: era il 3 gennaio 2017 quando la moto del giornalista Alessio Concia stava percorrendo via Matteotti in direzione Milano. All’improvviso, una vettura nel senso di marcia opposto svoltò a sinistra, tagliandogli la strada e investendolo. Concia, a seguito delle ferite riportate, morì poco dopo l’arrivo al Niguarda.

Tornando alla stretta attualità, la richiesta degli abitanti di via Grandi è quella del ripristino della vecchia segnaletica: «Lo prevede il codice della strada, nel comma 9 dell’articolo 139 dove c’è scritto: ‘Le strisce continue possono essere interrotte in corrispondenza di strade o accessi laterali, sempre che sia garantita una sufficiente visibilità per le manovre di attraversamento o di svolta’». Secondo però la polizia locale bressese, il regolamento di esecuzione del codice della strada (il documento attraverso il quale viene costruita la strada, disposizione della segnaletica compresa) non parla di passi carrai in riferimento all’interruzione delle strisce continue.

Ma quello della segnaletica orizzontale su via Grandi, che per una questione di programmazione dovuta all’appalto sarà adeguata nelle prossime settimane anche su via Matteotti, è solo la punta dell’iceberg di un problema, a detta dei residenti, più ampio. «La mancanza di controllo, non ci sentiamo sicuri: chi transita da qui lo fa a velocità elevata, senza alcun deterrente», spiegano. Gli abitanti di via Grandi, in aggiunta alla richiesta di ripristinare la precedente viabilità, hanno provato a suggerire l’introduzione nella zona di telecamere, autovelox fissi e dossi per rallentare la velocità.

A spiegare nel dettaglio la posizione della polizia locale è stata la comandante Maria Colangelo: «Il comportamento di ogni singolo soggetto alla guida non può essere imputabile alla responsabilità di chi amministra o di chi controlla. Come polizia locale non possiamo utilizzare discrezionalità nel nostro lavoro: siamo portati ad applicare una norma rigida e assolutamente inflessibile per garantire a tutti un bene comune che è la sicurezza stradale. Se l’automobilista corre, lo fa perché è indisciplinato. A breve, entro la fine di ottobre, saremo dotati di un nuovo autovelox mobile che posizioneremo regolarmente nelle vie cittadine, come deterrente per limitare la velocità che è la causa maggiore di incidenti. Ma nella maniera più assoluta si può pensare all’introduzione dei dossi. Sono strade ad alto scorrimento, dove per altro la Legge vieta di posizionarli in corrispondenza di strade trafficate da mezzi di soccorso. Quello che mi auguro invece per il futuro è che si riesca ad avere una viabilità costituita da rotonde, che sono la soluzione a tante problematiche».

Ultimo tema sul banco degli imputati è quello relativo a un presunto aumento degli incidenti lungo questo asse da maggio, mese in cui è stata rifatta la segnaletica, a oggi. Ma sono dati che non trovano riscontro in quanto dichiarato dalla polizia locale: «Fino al 2010 a Bresso si registravano 200 incidenti l’anno. Oggi la media è di 70-80».