Che fine ha fatto l’influenza? In arrivo i primi casi e distinguerla dal Covid non sarà facile

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In un momento in cui la concentrazione è focalizzata sulla campagna vaccinale contro il Covid, non bisogna dimenticare che, con i mesi invernali, puntuale, bussa alla nostra porta l’influenza che, soprattutto negli anni precedenti alla pandemia, come ricorda sull’Ansa Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano, ha provocato tra i 6.000 e i 10.000 morti per complicanze dovute alla forma virale.

L’influenza c’è, non è scomparsa e sono stati già rilevati i primi casi che hanno permesso di individuare il ceppo del virus AH3N2 che fortunatamente è tra quelli per i quali il vaccino antinfluenzale prevede una copertura. Nel 2020 l’influenza sembra quasi non esserci stata, perché la scena è stata tristemente dominata dalla pandemia e si è consigliato a tutta la popolazione over 60 e vulnerabile di fare il vaccino antinfluenzale, le misure di contenimento, come il distanziamento e la mascherina, il lockdown, lo smart working, la didattica a distanza, hanno sicuramente inciso evitando la diffusione del virus stagionale ma quest’anno che le cose sembrano tornare lentamente alla normalità con i vaccini anti covid, con la riduzione dello smart working e con la ripresa delle lezioni in presenza, il Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ecdc), (agenzia indipendente dell’Unione Europea) ha già dato l’allerta con rilevamenti precoci sul virus dell’influenza che potrebbero preannunciare una stagione preoccupante e che richiedono la massima attenzione.

Su questo fronte è importante il comunicato stampa congiunto riportato sul sito di Fimmg che lancia con forza l’appello del Segretario Generale Silvestro Scotti, di concerto con Anna Lisa Mandolino, Segretaria Generale di Cittadinanzattiva: «È fondamentale riuscire a raggiungere un’alta adesione vaccinale, certamente contro il Covid, ma anche contro patologie pericolose e potenzialmente invalidanti, se non letali, come l’influenza, la polmonite o l’herpes zoster. Queste patologie si possono e si devono prevenire grazie ai vaccini, che sono sicuri ed efficaci. Abbassare la guardia sarebbe un grave errore».

È infatti una battaglia comune e molto importante quella che Fimmg e Cittadinanzattiva stanno portando avanti per trasferire una corretta informazione sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini, ma anche per assicurare che su tutto il territorio e le Regioni si adoperino per una programmazione efficace ed adeguata a garantire quello che è un diritto di tutti i cittadini.

Come riportato sul sito di Federfarma, dal 25 ottobre è stato firmato il protocollo d’intesa tra Governo, Regioni, Province autonome, Federfarma e Assofarm sulla somministrazione del vaccino antinfluenzale in farmacia, un fondamentale anello di congiunzione tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale. In farmacia potranno vaccinarsi tutti i cittadini maggiorenni anche quelli per i quali la vaccinazione è offerta gratuitamente dal Servizio Sanitario.

Flavia Pruner