L’Ema ha deciso: vaccineremo i nostri bambini

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Come comunicato sul sito della Società Italiana di Pediatria (Sip), è un momento importante per la somministrazione dei vaccini sui minori al di sotto dei 12 anni di età, ed i maggiori attori italiani che operano in ambito pediatrico si sono confrontati sul tema. La Fda raccomanda in Usa per la fascia 5-11 anni il vaccino mRna, ed a sostegno di ciò, fornisce un’ampia documentazione a cura del Cdc su: «Advisory Commitee of Immunization Practices Interim Recommendation for Use of Pfizer- BioNTech Covid 19 Vaccine in Children 5-11 years. United States, Early Release. November 5, 2021», qualora venga usato anche in Italia.

Nel nostro paese, in attesa che la Commissione tecnico scientifica dell’Aifa si pronunci i primi di dicembre sulla decisione dell’Ema, un documento integramente scaricabile sul sito della Sip, approvato e firmato congiuntamente dalle associazioni più importanti in Italia in ambito pediatrico, Società Italiana di Pediatria (Sip), Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp), Associazione Culturale Pediatri (Acp), e Federazione delle Società scientifiche e delle Associazioni di Area Pediatrica, spiega con chiarezza le considerazioni sul vaccino e sull’opportunità di somministrarlo ai bambini, ecco il passaggio di apertura : «La riflessione sul tema deve considerare quanto ci è noto circa l’epidemiologia dell’infezione da Sars-Cov-2 e le sue varianti in età pediatrica, i suoi effetti clinici diretti incluse le complicanze a breve e lungo termine, l’efficacia e la sicurezza dimostrata per il vaccino in questa fascia di età. Le valutazioni devono comprendere sia gli aspetti strettamente medici e assistenziali – che sono ovviamente prioritari-sia gli aspetti psicologici e sociali che caratterizzano la condizione dell’infanzia rispetto alla pandemia».

Consultando il documento, è confermata una forte raccomandazione alla vaccinazione della fascia 5-11 anni anche se i dati disponibili non consentono di capire gli effetti a lungo termine della malattia o eventuali complicanze estremamente rare legate alla vaccinazione. La Vaccinazione è ottimale nella prevenzione di casi severi anche se rari, dovuti al virus o alle sue complicanze infiammatorie. È una azione importante per aumentare la libertà della famiglia, riducendo i disagi ai bambini. Si conferma una raccomandazione molto più sentita, nel caso in cui il minore sia spesso a contatto con fragili o anziani o soffra di patologie croniche. Le controindicazioni al momento riguardano bambini con patologie immunomediate e sono estremamente rare.

Flavia Pruner