Riscaldamento a pavimento? Tutti i pro e i contro

Il riscaldamento a pavimento, a differenza del classico impianto di riscaldamento, irradia il calore e lo distribuisce quindi in maniera uniforme.

È questo un primo vantaggio di questo tipo di impianto. Altro punto di forza è sicuramente il fatto che non abbiamo la necessità di avere in casa caloriferi o splitter: i tubi e le serpentine passano sotto al pavimento. Si tratta quindi di un impianto ‘nascosto’, perciò tutto lo spazio della casa diventa sfruttabile, senza l’ingombro dei termosifoni. Il riscaldamento a pavimento diffonde il calore dal basso verso l’alto, come abbiamo visto in modo molto uniforme. Anche la corretta umidità dell’ambiente viene mantenuta e viene di conseguenza ridotta la presenza di muffe. Stesso discorso vale per la presenza di acari, che si riduce a beneficio soprattutto dei soggetti allergici. Altro vantaggio è senza dubbio quello ecologico: l’impianto a pavimento è più sostenibile dal punto di vista ambientale, rispetto a quello tradizionale. Può essere anche collegato a pannelli solari termici o fotovoltaici. Non è da sottovalutare nemmeno la possibilità di convertire l’impianto di riscaldamento con quello di raffreddamento, per la stagione calda. sarà necessario far passare acqua fredda nell’impianto, invece che acqua calda.

Ma vediamo ora anche gli eventuali svantaggi di un riscaldamento di questo tipo. L’impianto a pavimento prevede sicuramente un investimento economico iniziale più alto, perché i costi sono maggiori. Anche in caso di guasti, l’intervento non riguarderebbe semplicemente la caldaia ma prevederebbe lo smantellamento del pavimento, procedura spesso onerosa. Inoltre va considerato che questo tipo di impianto non si adatta a tutte le tipologie di pavimento. In alcuni casi, ad esempio, gli esperti consigliano di evitare il parquet.