Prende forma l’idea Sesto per il nuovo stadio. Di Stefano: «Il regalo più bello da fare alla città»

Un’indiscrezione lanciata dalla Gazzetta dello Sport rafforza non poco l’ipotesi che vede Sesto San Giovanni come ‘casa’ del nuovo stadio di Inter e Milan.

Secondo la rosea, sarebbe completamente da rifare il progetto già approvato dalle due società. «Bloccata la Cattedrale scelta da Milan e Inter – scrivono dalla Gazzetta dello Sport – per essere realizzata accanto al vecchio impianto, tra lungaggini burocratiche, necessità di un confronto pubblico e incertezze dei due club che non sono disposti a spendere altri milioni in nuovi studi di fattibilità senza garanzie. Inter e Milan si sono dette disponibili al dibattito necessario per legge, ma per arrivare al dibattito è necessario presentare nuovi progetti, che per ora non sono stati disegnati. Al momento Sesto San Giovanni diventa l’alternativa probabile».

A rispondere all’indiscrezione della Gazzetta, è intervenuto il sindaco di Milano Beppe Sala. «San Siro, riassumendo. Le squadre una settimana fa mi hanno confermato che stanno predisponendo il dossier per il dibattito pubblico. Una settimana fa, non sei mesi fa. E dalla ricezione di questa lettera non succede più nulla. Oggi la Gazzetta dello Sport esce con questo scoop sull’intenzione di Inter e Milan di costruire il nuovo stadio altrove. Delle due l’una. O la Gazzetta è solo alla ricerca del “titolo”, oppure le squadre a me dicono una cosa (anzi la scrivono) e ad altri danno una versione diversa. Avendo tra le mani un atto ufficiale voglio pensare di più alla prima ipotesi. In ogni caso vorrei però dire a tutti che in questo difficile momento storico l’amministrazione comunale ha anche molto altro a cui pensare».

Al netto delle dichiarazioni di Beppe Sala (che in parte confermano la stessa indiscrezione pubblicata dalla Gazzetta dello Sport), l’alternativa sestese prende sempre più forma ogni giorno che passa. E, a onor del vero, già in passato Inter e Milan avevano, di proposito, tirato in ballo l’ipotesi Sesto San Giovanni proprio per convincere Milano ad accelerare i tempi, salvo poi tirarsi indietro. Che stiano ora organizzando il dibattito pubblico, ma che al tempo stesso stiano preparando il Piano B qualora dovesse naufragare il Piano A dopo il dibattito stesso? Sarebbe una mossa più che lecita da parte delle due società, ripescando quella che qualche anno fa era stata solo una mossa strategia, ma dove avevano trovato la più totale disponibilità a parlarne da parte dell’amministrazione comunale di Sesto San Giovanni.

La redazione del Gazzettino Metropolitano ha quindi interpellato il sindaco di Sesto San Giovanni che ha confermato la totale disponibilità del Comune a ospitare il ‘nuovo San Siro’. «Nell’anno in cui Sesto San Giovanni è Città Europa dello Sport, regalare il tempio del calcio sarebbe qualcosa che rimane a vita. Sarebbe Il regalo più bello che si possa fare alla Città», le parole del sindaco Di Stefano. 

Il primo cittadino di Sesto San Giovanni ha poi spiegato: «Ci stiamo lavorando, ma non dipende solo da noi. Per realizzare questo sogno bisogna essere in tre: il Comune (e da noi l’ok già ce l’hanno), la proprietà che deve mettere a disposizione l’area e le due società. Se alla proprietà va bene, restano le due società: la scelta è solo in capo a loro. Devono convincersi di superare il confine milanese in una logica internazionale di Città Metropolitana».

L’esempio portato dal sindaco di Sesto San Giovanni è quello delle grandi capitali europee dove questo modello è già stato messo in atto. Città come Londra, per esempio, hanno diversi stadi di club che militano in Premier League nell’area della Città Metropolitana. La scelta di Sesto San Giovanni, inoltre, accelererebbe (e non di poco) i tempi per la realizzazione del nuovo stadio: il milione e 250mila metri quadri delle aree dismesse ex Falck è già in buona parte bonificato e, secondo il progetto della Cattedrale presentato da Inter e Milan, l’area richiesta per il nuovo stadio non supererebbe i 150mila metri quadrati.

«Milano sta facendo passi da gigante in una logica internazionale. Se si ragionasse con questa logica internazionale anche per lo stadio, la soluzione sarebbe già pronta. In 13 minuti esatti da Sesto Rondò si arriva in Duomo con la Metropolitana, mentre in 15 minuti si arriva a Linate», ha concluso Di Stefano