Abbassare la guardia non giova, sale l’allerta per Omicron 2

Massimo Galli, ordinario fuori ruolo di malattie infettive all’Università statale di Milano, spiega ad Agora su Rai 3, che la fretta nel diffondere come notizia che la pandemia è passata, come sempre non è una buona consigliera e che i dati confermano che la Omicron 2, con gran velocità in tutta Europa, stia sostituendo la variante 1, galoppando ad un ritmo che la variante Delta e la variante Alfa non avevano mai raggiunto.

Nel caso di una diffusione rapida, anche se meno invasiva come variante, la Omicron 2 non favorisce la diminuzione dei casi che tornano ad aumentare con un numero crescente di pazienti che occupano nuovamente posti letto sia in reparto, sia in terapia intensiva. Come riporta Ansa che spiega il punto di vista di Galli, non bisognerebbe abbassare la guardia sulla capacità di diffusione del virus in quanto anche il vaccino sulla variante Omicron ha una capacità di contenimento che sembra limitata e di cui ancora non si hanno dati certi. Si aggiunge a questo dato di fatto, la consapevolezza che essendo molti i casi totalmente asintomatici, ci sia una certa difficoltà nella registrazione dei numeri certi e dei contagi, motivo in più per mantenere uno stato di vigile attenzione sulle manovre di contenimento della diffusione del virus.

Le complicazioni, anche se la variante Omicron in molti casi non richiede un ricovero, sono in ogni caso nel dover osservare scrupolosamente un autoisolamento con effettuazione dei tamponi, situazione che, se non gestita con responsabilità, ne favorisce la diffusione consolidando la consapevolezza di avere molti più casi di Omicron di quelli dichiarati. Le regioni che hanno cominciato la somministrazione della quarta dose forniscono un aiuto agli immunodepressi gravi per i quali rimane il problema di una terapia.

Anche l’utilizzo dei monoclonali è diventato più complesso con la variante Omicron in quanto solo un tipo sembra essere efficace con la prima variante, mentre con la seconda ci si basa attualmente solo sull’utilizzo degli antivirali. L’importante sottolinea Galli è che la poca aggressività di questa variante, non sia utilizzata per rafforzare il concetto che il pericolo è cessato e che sia sempre mantenuta alta la concentrazione sul problema, altrimenti è normale che la popolazione distolga l’attenzione abbassando la guardia.  

Flavia Pruner