Stadio, ipotesi Sesto più realistica: l’apertura di Milan e Inter fuori dalla città

I due club milanesi aprono all’ipotesi di costruire lo stadio fuori dalle ‘mura’ del capoluogo lombardo.

Durante l’evento de Il Foglio Sportivo tenutosi giovedì 28 aprile a San Siro sono intervenuti lo Chief Executive Officer Corporate dell’Inter Alessandro Antonelli e il presidente del Milan Paolo Scaroni, chiarendo lo stato dell’arte del progetto per il nuovo stadio dei club meneghini.

«Milano è stato sempre sinonimo di efficienza ma ora vediamo che c’è difficoltà. Noi vogliamo dare una visione moderna e un impianto che sia al passo con gli altri club europei», ha dichiarato Antonelli concentrandosi sulle lungaggini burocratiche che ha subito il progetto per il nuovo stadio. «Abbiamo dichiarato ufficialmente che non c’è più un’esclusiva su San Siro, perché bisogna fare lo stadio nel più breve tempo possibile», ha continuato, chiarendo come la volontà dei club sia quella di dare ai tifosi uno stadio nel più breve tempo possibile e che l’ipotesi A, cioè quella della ricostruzione dello stadio a San Siro, stia trovando delle difficoltà che stanno portando i club a virare su altre possibilità.

«Parlare di fuori Milano è relativo: stiamo sempre parlando della grande Milano che i milanesi considerano parte della città al di là delle amministrazioni comunali. Ogni giorno che passa in questo faticoso progetto l’ipotesi B diventa sempre più realistica», ha dichiarato il presidente del Milan Scaroni, ribadendo come l’idea di costruire lo stadio a Sesto San Giovanni o in altre zone dell’area metropolitana che si sono candidate a ospitare i club sia una possibilità che potrebbe diventare realtà nel breve. Infatti, sembra che la decisione ufficiale dovrebbe arrivare prima dell’estate, come entrambi i rappresentanti delle squadre hanno dichiarato: se non ci sarà una soluzione di fattibilità, ovvero un progetto esecutivo approvato, per il nuovo San Siro allora lo stadio si farà fuori Milano.

«Si stanno valutando ipotesi alternative nell’interesse dei club che stanno lavorando da tre anni su questo progetto e hanno bisogno di tempi certi: il tempo è la chiave di volta e i due club andranno avanti insieme», ha concluso Antonelli.