Cinisello, sgomberato lo Spazio 20092: organizzato un corteo contro la decisione

«Nelle prime ore della mattinata è stato effettuato lo sgombero dell’edificio di via Cremona, occupato abusivamente da una cinquantina di persone e sede del Comitato 20092».

Con queste frasi il Comune di Cinisello Balsamo ha annunciato l’operazione svolta questa mattina dalle forze dell’ordine.

«L’intervento – proseguono dal Comune di Cinisello Balsamo – è stato organizzato di concerto dalla Prefettura e dalla Questura a seguito di denuncia. L’immobile, sede di un’ex azienda farmaceutica, è gestito da un curatore fallimentare incaricato dal giudice. L’amministrazione comunale ha seguito l’operazione mettendo a disposizione agenti della polizia locale a presidio della viabilità e personale incaricato dal Settore Centralità della Persona a supporto di eventuali situazioni emergenziali. Dalla ricognizione effettuata non sono state riscontrate problematiche relative a situazione di fragilità, nessun minore è rimasto per strada». Aggiunge l’assessore alla Sicurezza Bernardo Aiello: «L’intervento è frutto di un lavoro coordinato e sinergico di tutte le Forze dell’Ordine. Ringrazio per l’impegno il dott. Gianni Meoli, della Questura di Milano, responsabile del servizio e il dott. Giovanni Di Stefano, dirigente del Commissariato locale».

Di diverso avviso, però, il Collettivo 20092 che già nei mesi scorsi si era detto preoccupato per un possibile sgombero, organizzando una vera e propria mobilitazione affinché questo non avenisse. «Ci hanno sgomberato stamattina presto, con bambine e bambini che si preparavano per andare a scuola e molti per andare a lavoro – spiegano dal Collettivo 20092 –. Lo abbiamo detto tante volte e lo ribadiamo: l’emergenza sociale abitativa non finisce con lo sgombero dello Spazio 20092, né la nostra storia può essere cancellata. Rilanciamo con appello alla solidarietà: oggi alle 18 ci troviamo in via Cremona 10 a Cinisello Balsamo per muoverci in corteo verso il Comune. Vi aspettiamo in tante e tanti, non per noi ma per tutti e tutte».