Giornata Mondiale del Rene: «Un’occasione per fare il punto sulle strategie di prevenzione»

Giovedì 9 marzo 2023, si celebra la Giornata Mondiale del Rene: «Un’occasione per fare il punto sulle strategie di prevenzione delle malattie renali», spiegano dall’Asst Nord Milano.

A parlare è il dottor Paolo Fabbrini, Direttore del Dipartimento Area Medica dell’Asst Nord Milano e della Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale Bassini. La malattia renale è una malattia spesso asintomatica che colpisce circa il 10% della popolazione – proseguono -, con circa 8mila pazienti dializzati in Lombardia e 1600/1700 ingressi in dialisi annuali».

L’obiettivo della giornata è la sensibilizzazione sulla prevenzione, poiché se la malattia non viene diagnosticata in tempo il rischio è quello di venirne a conoscenza in uno stadio oramai avanzato in cui la terapia potrebbe risultare non efficace. I nefrologi cercano di fare prevenzione attraverso lo screening per diagnosticare precocemente la malattia. «È fondamentale per tutti – continuano -, ma soprattutto per le persone fragili che soffrono di Diabete e di Ipertensione; per giovani con malattie autoimmuni e per persone con età avanzata dai 50 anni in su, in cui iniziano a comparire i primi problemi di tipo cardiovascolare».

Per fare screening è necessario eseguire una volta all’anno gli esami del sangue e gli esami delle urine. E, se dovessero presentarsi complicanze, è possibile richiedere una consulenza specialistica. «Oggi, a differenza di uno/due anni fa, è fondamentale parlare di malattia renale e prevenzione perché si sono affacciati sul panorama scientifico dei nuovi farmaci che riducono il rischio di progressione e che hanno prodotto risultati che non si vedevano da decenni. Questi farmaci sono efficaci per allungare i tempi prima di arrivare alla Dialisi: impostare una terapia farmacologica che riduce il rischio nel migliore dei modi», aggiungono dall’Asst Nord Milano.

Presso l’Asst Nord Milano è presente un’equipe di nefrologi, di cui fa parte anche una dietista che fornisce una dieta alimentare in cui si riduce il consumo delle proteine, adeguata per i pazienti dal terzo stadio in su. Fa parte dell’equipe anche una psicologa, che aiuta i pazienti a livello emotivo nello stadio più avanzato della malattia.
Il percorso di Nefrologia prevede dunque una terapia farmacologica e un corretto stile di vita.

«Noi facciamo anche educazione sanitaria per i nostri pazienti, perché indichiamo quali tipi di medicinali o stili di vita potrebbero essere nocivi per loro – sostiene il dottor Paolo Fabbrini -. Alcune malattie renali possono arrivare allo stadio terminale e quindi anche il trapianto renale diventa una opportunità prioritaria. Non c’è un limite di età, possono essere trapiantati anche pazienti di 65/70 anni, purchè siano in ottime condizioni fisiche pertanto compito del nefrologo è spingere molto perché questa strada possa essere. All’interno della nostra Asst, tra l’Ospedale Bassini e l’Ospedale di Sesto, abbiamo attualmente 160 pazienti dializzati. Il nostro centro è uno dei pochi centri dell’hinterland  a seguire i pazienti anche durante un turno serale, dalle 19 a mezzanotte.Nell’arco del 2022 si stimano 3445 visite ambulatoriali nefrologiche effettuate, di cui prime visite 660. La salute dei reni per tutti: previeni precocemente la malattia».