La scienza dimostra che i bambini che hanno subìto violenza invecchiano prima

Nel 2023 riparte per l’ottavo anno dalla città di Milano il progetto caro all’azienda farmaceutica Menarini e patrocinato dalla Società italiana di pediatria e dalla federazione italiana medici pediatri ‘Facing Abuse 2.0 Emersione e comunicazione negli abusi infantili e adolescenziali’. L’obiettivo è, grazie a corsi formativi rivolti ai pediatri, favorire la diffusione a livello capillare delle conoscenze che riguardano abusi e maltrattamenti, su tutto il territorio nazionale e presso le strutture ospedaliere.

Le attività, sensibilizzando i medici sulle caratteristiche degli abusi, hanno il fine di prepararli, così da saper riconoscere la violenza individuandone precocemente i segnali, per poter prevenire le conseguenze in età adulta e saperle gestire. L’iniziativa, che è partita nel capoluogo lombardo, proseguirà fino alla fine del 2023 (metà dicembre) anche in altre 8 città: Roma, Ascoli, Foggia, Napoli, Palermo, Pisa, Torino, Trieste.

Questa attenzione sempre più strutturata verso la violenza sui minori si consolida negli anni, in quanto studi importanti hanno rivelato che non solo il fenomeno è sempre più dilagante ma anche che le piccole vittime di abusi, in età adulta vanno incontro a una serie di problematiche ben definite.

I dati riportati dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale Italiana che mettono a confronto i numeri del 2020 con quelli del 2021 e del primo semestre del 2022 dimostrano che i casi di violenza sui minori nelle scuole sono aumentati del 54% e la violenza sessuale è aumentata del19%.

Gli abusi subiti nell’infanzia o durante l’adolescenza condizionano la vita in età adulta con danni psichici e organici duraturi: lo spiega, come riporta Ansa, un importante studio britannico condotto dalla università di Glasgow unitamente all’università di Hong Kong su un campione di 141.748 individui in età compresa tra i 37 e i 73 anni e pubblicato sulla rivista British Journal of Psichiatry. Lo studio ha provato che le violenze subite in età infantile e adolescenziale, accorciano i telomeri, la componente del dna che determina le condizioni di salute degli adulti.

Gli adulti esposti da bambini ripetutamente a tre tipi di maltrattamento, fisico, sessuale ed emotivo hanno i telomeri più corti rispetto ad adulti che non hanno subìto alcuna violenza o sono state vittime in minima parte. Pietro Ferrara, referente nazionale dell’area abusi e maltrattamenti della società Italiana di pediatria, spiega come gli adulti che hanno subìto abusi da piccoli vivono male e invecchiano precocemente. Questo perché lo stress e le alterazioni biochimiche scatenate dalla violenza subita causano l’erosione dei telomeri, condizionando la lunghezza e la qualità della vita, e addirittura nelle bambine vittime di abusi si riscontra, in età adulta, una incidenza maggiore di tumori, come dimostrato dallo studio eseguito dalla Public Health Agency of Canada su 21.915 soggetti e pubblicato su BioMed Central Cancer.