Famiglie omogenitoriali: cosa ha deciso il Tribunale di Milano

Tribunale di Milano ha annullato la trascrizione dell’atto di nascita del figlio di una coppia omogenitoriale, nato con la maternità surrogata. Per quanto riguarda altri tre casi invece, riguardanti figli di coppie di donne, il Tribunale civile, al quale era pervenuta la richiesta dalla Procura di annullare le registrazioni all’anagrafe del Comune di Milano di figli di quattro coppie omogenitoriali, ha rigettato la richiesta, valutando «inammissibile il procedimento di rettificazione degli atti dello Stato Civile utilizzato dalla Procura della Repubblica per chiedere l’annullamento della trascrizione dell’atto di riconoscimento del figlio, già riconosciuto dalla madre biologica, da parte della madre intenzionale».

Si tratta di una decisione che contrasta con quella del Tribunale di Padova, il quale aveva impugnato i 33 atti di nascita registrati dal 2017 a oggi, per riconoscere ai figli delle coppie omogenitoriali gli stessi diritti degli altri. Se il primo caso, che è stato accolto, riguardava l’annullamento della trascrizione dell’atto di nascita di un minore di una coppia di uomini nato all’estero con la maternità surrogata, negli altri tre procedimenti è stato invece chiesto «l’annullamento della trascrizione del riconoscimento del figlio effettuato davanti all’ufficiale dello Stato Civile dalle madri intenzionali e successivamente trascritto a margine dell’atto di nascita dei minori già precedentemente riconosciuti dalla madre biologica». Per questo tipo di procedimento, il Tribunale di Milano ha stabilito che è necessaria l’istaurazione di una vera e propria azione volta alla rimozione dello stato di figlio.

«È una notizia importantissima che ci ridà fiducia dopo i fatti di Padova – afferma Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno -. Siamo sempre costretti a difenderci nelle sedi giudiziarie per farci riconoscere quanto dovrebbe essere riconosciuto ai nostri figli e alle nostre figlie da una legge nazionale. Ma siamo certə, e queste sentenze lo confermano, di essere sulla strada giusta. Di certo non ci fermeremo, come ogni genitore sa, continueremo a lottare fino a che ogni bambino e ogni bambina con due mamme o due papà in Italia abbia riconosciuti gli stessi diritti di ogni altr* bambin*. Ci aspettiamo che da Padova arrivino le stesse conclusioni che sono poi esclusivamente a salvaguardia e garanzia del supremo interesse dei e delle minori».