Classifica Eduscopio, il miglior liceo classico nel milanese è il Casiraghi di Cinisello

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L’eccellenza delle scuole superiori è in provincia. Cinisello, Cusano, Sesto, Bollate svettano, per l’area di Milano, nella classifica periodica di Eduscopio pubblicata il 22 novembre. Il gruppo di lavoro della Fondazione Agnelli ha analizzato i dati di più di 1milione e 300mila diplomati italiani e, dal 2017, fornisce indicazioni sul livello delle scuole secondarie di II grado statali e paritarie. Il progetto confronta tra loro i medesimi indirizzi in base all’area geografica fornendo una classifica delle migliori scuole; quest’anno sia Cinisello che Cusano sono sul podio, la prima per il liceo classico Casiraghi, la seconda per l’istituto professionale Molaschi.

Il liceo Giulio Casiraghi si è guadagnato il primo posto, sia nel raggio di 10 che di 20 km dal centro città, lasciando in seconda posizione il Berchet e il Sacro Cuore, che da anni dominava la classifica. Il Molaschi di Cusano Milanino è al secondo posto per gli istituti professionali per l’industria e artigianato; al primo posto Correnti, terzo il Settembrini.

Si conferma la classifica dell’anno scorso per l’indirizzo linguistico: al primo posto il Manzoni, al secondo il liceo Maria Consolatrice, terzo e stabile il Setti Carraro. Per lo scientifico troviamo al primo posto il Volta a Milano, Iris Versari di Cesano Maderno a seguire e terzo il Leonardo Da Vinci a Milano. Nei licei delle scienze umane, resta al primo posto il liceo Maria Consolatrice, e a seguire troviamo il Virgilio e il Russell, tutti a Milano. Per quanto riguarda  i licei artistici, il primato va al Sacro Cuore, seguito dal Caravaggio e da Brera. Per quanto riguarda gli Itis, le migliori scuole sono nell’hinterland: gli istituti di Bollate, Corsico, Sesto, Cinisello battono le scuole di Milano città. Il Carlo Porta, che l’anno scorso era al primo posto per gli istituti professionali per i servizi, lascia il posto al Casati.

Il lavoro di analisi, coordinato da Martino Bernardi, si pone l’obiettivo di valutare le scuole in base al rendimento dei diplomati al primo anno di università e al tasso di occupazione, oltre alla coerenza tra titolo di studio e occupazione.