Sesto, comunità energetica rinnovabile: la richiesta del Pd

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A Sesto si torna a parlare della Comunità Energetica Rinnovabile (Cer). In città infatti nelle scorse settimane era stato avviato il percorso per la costituzione del progetto, con il voto unanime del con- siglio comunale. Un passo che rientra nel piano dell’Unione Europea, con l’obiettivo di aumentare la percentuale di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili entro il 2030.

I prossimi step in programma saranno la valutazione delle superfici e delle aree di proprietà comunale sulle quali installare impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili principalmente fotovoltaici; l’avvio di progetti pilota su superfici e aree comunali; il coinvolgimento di cittadini attraverso i condomìni, enti del terzo settore, imprese ed operatori economici, con l’avvio di processi e procedimenti pubblici e partecipativi, rivolti alla raccolta di adesioni alle Cer in qualità di produttori e/o consumatori. A voler però puntare l’attenzione sul tema richiedendo maggiori risposte è il Partito Democratico. «Come Pd fin dal programma elettorale per la città del 2022, abbiamo creduto alla creazione di queste comunità come risposta alla dipendenza energetica, al cambiamento climatico e alla povertà energetica delle famiglie in difficoltà», spiegano i dem. «Siamo ovviamente a favore delle comunità energetiche e del lavoro per la loro implementazione – aggiunge Ernesto Guido Gatti, consigliere comunale Pd -. L’idea è ottenere risvolti positivi da un punto di vista energetico, ambientale e sociale, reinvestendo in questo eventuali risorse che dovessero liberarsi».

Per questo, accanto alla delibera presentata in consiglio comunale, i dem hanno chiesto un’integrazione. «Abbiamo presentato un ordine del giorno che sollecitava la giunta a predisporre un cronoprogramma per includere la più ampia partecipazione di cittadini e imprese e tutelare le famiglie in povertà energetica. Ma dall’amministrazione non è stato dato seguito a queste richieste. Uno dei temi che ci sta a cuore è legato a due aspetti, le ricadute positive per le famiglie sestesi che si trovano in una condizione di povertà energetica e i possibili risparmi economici che l’amministrazione comunale potrà avere in futuro con l’attivazione delle comunità energetiche e che potranno essere girate ad esempio al sostegno ai servizi sociali. Torneremo su questo tema nei prossimi mesi».