Inaugurato ieri al carcere di San Vittore a Milano ‘ReverseLab’, uno spazio per l’arte contemporanea tra carcere e città. Il progetto nasce dalla sinergia tra carcere, Politecnico di Milano e Pac, padiglione d’arte contemporanea, realizzato grazie al contributo di fondazione di Comunità Milano, in collaborazione con Forme Tentative e Philo, Pratiche filosofiche.
La prima mostra è intitolata ‘Gli artisti sono quelli che fanno casino. Frammenti dal carcere di San Vittore’ che propone anche l’opera dell’artista Maurice Pefura, realizzata durante un laboratorio svolto tra marzo e giugno nel penitenziario. Questa collaborazione ha dato vita ad un’unica opera d’arte collettiva che assembla migliaia di frammenti espressivi posizionati su tessere di carta e altri materiali, i quali occupano tutte le pareti di una lunga galleria del carcere e, in questo modo, convertono lo spazio chiuso in un nuovo paesaggio urbano. La mostra è visitabile fino al 28 ottobre il sabato e il lunedì su due turni, 14-15 e 15-16. Per iscriversi cliccare sul seguente link.
«L’inaugurazione di ReverseLab – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi – rappresenta una nuova tappa del percorso che Milano sta tracciando per mettere l’arte e la cultura al servizio della collettività, abbattendo in questo caso le barriere fisiche e simboliche tra la città e il carcere. Il Pac, con il suo impegno costante sui diritti civili e sociali, è un partner cruciale in questo progetto, dimostrando come l’arte contemporanea possa diventare uno strumento di inclusione, capace di trasformare luoghi di isolamento in spazi di dialogo. Con progetti come questo, nato dalla collaborazione tra istituzioni accademiche, culturali e sociali, ci impegniamo a dare voce alle realtà più fragili e a creare nuove opportunità di crescita per tutta la comunità milanese».