– Dietro l’angolo – La rubrica
Porta Ticinese a Milano è un simbolo che attraversa i secoli, cambiando funzione, significato e aspetto, ma rimanendo sempre un punto di accesso e di passaggio per la città.
L’attuale struttura neoclassica, progettata da Luigi Cagnola, si apre sul corso che porta il suo nome e che si collega con la strada per Pavia. Si tratta dell’ultima di una lunga serie di trasformazioni che hanno visto sorgere, nello stesso luogo, porte di epoca romana e medievale. L’attuale monumento è stato progettato tra il 1801 e il 1814, con l’intento di celebrare la vittoria di Napoleone nella battaglia di Marengo. Non a caso, inizialmente venne chiamata Porta Marengo. Tuttavia, con la caduta di Napoleone nel 1815, la porta venne dedicata ‘alla pace liberatrice dei popoli’. L’epigrafe ‘paci populorum sospitae’ ancora oggi campeggia sulla porta e ricorda il passaggio da monumento di guerra a simbolo di pace. Una contraddizione apparente, che ben rappresenta la capacità di Milano di adattarsi ai cambiamenti storici e politici.
Il varco aveva anche una funzione pratica: situata al di fuori del perimetro dei Bastioni spagnoli, fu progettata per imporre il dazio su chiunque entrasse in città. I due caselli daziari gemelli che ancora si distinguono dietro la porta raccontano di un’epoca in cui il controllo sugli scambi commerciali era cruciale per la città. Per i milanesi, Porta Ticinese ha anche un nome affettuoso e colloquiale: Porta Cicca. Questo soprannome deriva dallo spagnolo chica, piccola, un richiamo all’epoca spagnola della città. Oggi è uno degli accessi più frequentati del centro storico di Milano, punto di incontro di storie passate e presenti e che ricorda di come ogni soglia sia un momento di transizione e cambiamento.
‘Dietro l’angolo’ è la rubrica de Il Gazzettino Metropolitano che racconta storie, curiosità e segreti nascosti di Milano e del suo hinterland, per scoprire angoli insoliti della città.