Dietro l’angolo – La rubrica
A Milano, a pochi passi da Porta Ticinese proseguendo lungo corso San Gottardo, si entra in quello che per decenni è stato conosciuto come ‘el borg dè furmagiatt’, il borgo dei formaggiai. Un quartiere milanese denso di odori, lavoro e tradizione che ha saputo coniugare la sua vicinanza strategica al Naviglio Pavese con lo sviluppo di una delle attività commerciali più caratteristiche della città: il commercio dei formaggi.
Corso San Gottardo era il cuore pulsante di un borgo esterno alle mura spagnole, sviluppato su lotti lunghi e stretti, spesso attraversati da ingressi su entrambi i lati. Questa particolare struttura urbanistica non era casuale: i doppi accessi consentivano di far passare facilmente le merci scaricate dalle barche in sosta sul Naviglio evitando così il dazio alla Darsena. Una rete parallela di case a corte, cortili condivisi e passaggi interni favoriva la vita sociale e, soprattutto, le attività economiche legate al commercio.
Merce preziosa al tempo era il latte e con esso latticini e formaggi trasportati dalle campagne pavesi e lodigiane fino a questo angolo della città. All’interno delle case si trovavano le casere, depositi destinati alla conservazione e alla stagionatura di grana, gorgonzola, stracchino. Questi ambienti, spesso scavati sotto terra, rispettavano precise condizioni di umidità, temperatura e oscurità per garantire una stagionatura ottimale.
Il nome via Bergamini non è un caso: deriva dai bergamini, pastori provenienti da Bergamo e provincia che giungevano a Milano con il loro bestiame, contribuendo alla diffusione e alla vendita dei formaggi in città.
Durante la dominazione austriaca, lo stoccaggio in città era vietato. Ma con l’Unità d’Italia l’attività rifiorì: le ‘casere’ tornarono a riempirsi e l’aria del quartiere a profumare di formaggi stagionati. Un odore forte e persistente che impregnava i vestiti dei lavoratori diventando segno distintivo di una comunità operosa e appassionata.
Oggi passeggiando per corso San Gottardo poco resta dell’attività casearia che lo ha reso famoso, ma lo spirito del borgo resiste: tra cortili nascosti, targhe antiche e vecchi racconti, si respira ancora l’identità del quartiere meneghino.
‘Dietro l’angolo’ è la rubrica de Il Gazzettino Metropolitano che racconta storie, curiosità e segreti nascosti di Milano e del suo hinterland, per scoprire angoli insoliti della città.