Bresso, tolta la bandiera della pace dall’aula consiliare: l’opposizione chiede spiegazioni

Consiglio comunale agitato a Bresso. L’ultima seduta, in calendario nei giorni scorsi, è cominciata con l’assenza della teca che conteneva la bandiera della pace all’interno della sala consiliare. Una mancanza notata dall’opposizione bressese.

«Abbiamo subito chiesto spiegazioni al presidente del consiglio comunale – dichiarano dal Partito Democratico -, Maurizio Pagano, senza però ottenere risposta, in quanto, a suo dire, il tema non era all’ordine del giorno del consiglio». I democratici hanno poi continuato: «Era palese l’imbarazzo della maggioranza di centrodestra, cheregge le sorti della giunta leghista. Tutto questo accade a pochi giorni dalla ricorrenza del Giorno della Memoria».

Già in passato dalla facciata del Comune era stata rimossa la bandiera della pace, che sovrastava sul Municipio di via Roma, dopo la modifica del regolamento per l’esposizione delle bandiere stesse. «Inoltre, come non ricordare che pochi mesi dopo l’insediamento di questa amministrazione – attaccano dalla sinistra -, nonostante le rassicurazioni del sindaco, erano spariti dalla sala giunta i disegni che i bambini e i ragazzi delle elementari e medieavevano fatto per festeggiare il conferimento della cittadinanza simbolica ai loro coetanei stranieri, che frequentano le nostre scuole. A fine marzo, invece, alcune classi della scuola media Benzi di Via Isimbardi, grazie all’iniziativa dei loro appassionati professori, si recheranno a Mauthausen, ma questa volta, come confermato dal sindaco in consiglio comunale, senza il sostegno economico dall’amministrazione comunale. Una decisione senza precedenti, che rompe una consolidata collaborazione che durava da quasi 20 anni».

Dal Partito Democratico hanno espresso dunque preoccupazione per quanto accaduto: «Queste scelte fanno emergere un chiara intenzione volta alla rimozione di quanto fatto e voluto dalle precedenti amministrazioni e anche un evidente segno di noncuranza del significato simbolico. Siamo convinti che nella nostra città il sentimento di pace, accoglienza e Ttstimonianza, sia molto più forte della volontà di rimuovere e cancellare nel silenzio imbarazzato di molti».