«Restituiamo il Palazzo ai cusanesi»

L’obiettivo è valorizzare la storia del territorio

Quando dopo anni di chiusura un luogo simbolo viene riaperto, anche se per brevi periodi, è un successo per la cittadinanza.
È ciò che è accaduto negli ultimi mesi con lo storico Palazzo Omodei a Cusano. Dopo le Giornate Fai della scorsa primavera, organizzate dal Comune e che hanno attratto quasi 2mila persone, a maggio è nata l’associazione ViVOmodei. «Con l’obiettivo di valorizzare il territorio attraverso la diffusione della sua storia, del patrimonio culturale, con particolare attenzione al Palazzo Omodei Carones», ha dichiarato la presidente Chiara De Nardi, che fa parte dei 13 fondatori, giovani tra i 20 e i 30 anni, studenti, studiosi o professionisti di discipline storiche, artistiche o letterarie; alcuni di loro hanno seguito un ciclo di lezioni dedicato al Palazzo per apprenderne la storia e tenere poi le visite guidate, mentre il numero dei soci è aumentato fino a quasi 50.
«L’idea di riaprire il Palazzo è dell’amministrazione comunale, che ci ha coinvolti e con cui siamo in contatto continuo. Vogliamo essere un supporto in questa fase di transizione: il ritiro della componente privata della partnership per la ristrutturazione del Palazzo ha imposto di ripensare il futuro immaginato; ora è necessario individuare un altro partner che si affianchi all’ente pubblico e la nostra associazione si propone di raccogliere richieste e proposte dalla cittadinanza», ha aggiunto De Nardi. Anche se il Palazzo a oggi è un cantiere, ViVOmodei è intenzionata a ridargli vita.
«Vogliamo che il Palazzo venga restituito alla cittadinanza e che questa diventi consapevole del valore aggiunto che costituisce per la città, superando il comprensibile senso di disaffezione dovuto al lungo periodo di decadenza. Molti dei visitatori ci hanno già regalato storie e ricordi legati a questo luogo», continua la presidente dell’associazione.
Tra i loro progetti, oltre alle aperture straordinarie, ci sono mostre, manifestazioni culturali e programmi di studio che riprenderanno la prossima primavera, in quanto la villa non è dotata di riscaldamento.
«Stiamo avviando collaborazioni con imprese locali e associazioni per costruire un’offerta sempre più strutturata. A settembre con il circolo Legambiente cittadino, durante la giornata ‘Puliamo il mondo’, abbiamo lavorato sul giardino retrostante Palazzo Omodei» conclude De Nardi, che insieme agli altri soci sta preparando al meglio l’offerta culturale per il prossimo anno.