Vasche, la battaglia del ‘supercondominio’

Si chiede l’intervento del Tribunale Superiore delle Acque

Sono più di 600 le famiglie che si troverebbero sotto la propria finestra la vasca di laminazione di Niguarda. Lo scorso 27 settembre il commissario governativo ha approvato il progetto definitivo delle vasche, ma le famiglie del supercondominio di via Papa Giovanni non si arrendono e continuano a combattere per difendere la propria salute. L’hanno fatto anche settimana scorsa, quando in una riunione condominiale hanno deciso di presentare ricorso al Tribunale Superiore delle Acque, ricorso che si aggiunge agli altri due giudizi pendenti. Una decisione necessaria, secondo la quasi unanimità dei partecipanti, per dimostrare che sono ancora decisi a non avere la vasca nel proprio territorio e soprattutto si tratta di un atto conservativo della proprietà. «Non siamo stati informati dell’approvazione, si tratta di un fatto grave» ha spiegato l’amministratore del condominio Rosa Iaquinandi. Al punto in cui si è al momento, la battaglia contro le vasche è solamente di tipo amministrativo: il supercondominio ha fatto ricorso a ogni atto deliberativo, mentre le valutazioni tecnico idrauliche sono ormai state fatte ma senza risultati. A oggi, il supercondominio ha speso circa 30mila euro per studi e ricorsi, mentre l’amministrazione ha chiesto audizione a diverse commissioni e ora attende di sapere se Regione e Comune di Milano si presenteranno alla mediazione in Camera di Commercio. «Cairo ha convocato in una tavola rotonda alcuni rappresentanti coinvolti per trovare soluzioni alternative e bloccare il progetto», ha concluso Iaquinandi.