Spinelli, una storia lunga cinquant’anni

Una chicca il nuovo laboratorio di meccatronica

Mezzo secolo di formazione all’avanguardia, con un occhio sempre rivolto alle aziende. L’istituto Spinelli ha festeggiato in questi giorni i 50 anni di fondazione con un open day che ha visto condividere l’importante traguardo con i docenti, gli studenti, i futuri allievi delle scuole medie, i genitori e anche l’amministrazione comunale. «L’istituto tecnico ha iniziato la sua attività quando a Sesto c’erano ancora le grandi fabbriche e, quindi, c’era estrema necessità di avere personale formato e specializzato. Oggi come allora, cerchiamo di rispondere alle esigenze delle imprese – ha sottolineato il dirigente scolastico Dario D’Andrea -. Cerchiamo di essere un punto di riferimento per l’area metropolitana».
Lo dimostra l’inaugurazione del laboratorio di meccatronica fluidica, che è stata la perla di questo 50esimo anniversario. Un laboratorio che lancia ancora più l’istituto sestese nel futuro e che è stato possibile installare grazie ai fondi strutturali europei del Pon. «Questo spazio è stato pensato nell’ambito del rinnovamento degli ambienti didattico-laboratoriali in chiave digitale».
Dopo una selezione serrata, la proposta dell’istituto cittadino si è aggiudicata un finanziamento per quasi 90mila euro. Oggi, nel plesso di via Leopardi, studiano in media 625 ragazzi. La ricerca Eduscopio certifica e piazza lo Spinelli in posizioni di riguardo nel campo della ricerca e della competitività: una buona percentuale di diplomati trova infatti con facilità il primo impiego e un’altra buona parte riesce ad accedere a un percorso universitario. A tagliare il nastro del nuovo laboratorio anche il sindaco Roberto Di Stefano. «Sono stato studente, rappresentante di classe e anche d’istituto – ha ricordato il primo cittadino -. Lo Spinelli continua a essere un’eccellenza, non solo di Sesto, ma di tutta l’area metropolitana. Gli studenti sono formati sul campo, non solo con le lezioni teoriche e questo consente di essere già performanti sul lavoro».