«Perché Avis è sinonimo di vita»

Valeria, 76 anni, ha raggiunto le 80 donazioni

È una di quelle storie esemplari, che fanno Natale come non mai. E diffondono l’atmosfera di festa anche se ormai il 25 dicembre è passato. Ciò che non passa, tuttavia, sono i valori di volontariato e di condivisione sociale, che tanti cittadini conservano nel cuore. Tra molte storie, spicca quella di Valeria Contini. Settantasei anni, ormai nonna, è donatrice storica di Avis Sesto San Giovanni, l’associazione volontari italiani del sangue. Oggi, dimessa per limiti di età, Valeria ha raggiunto le ottanta donazioni. Con una media praticamente di una per ogni anno di vita. E, in occasione delle festività, ha scritto una lettera per portare il suo augurio ad Avis e a tutti i suoi donatori. Qui di seguito ne pubblichiamo il testo.
‘Avis’: basta questa parola per capire la sua opera. E a chi non la conosce, noi spieghiamo che Avis vuole dire donazione di sangue, affetto e simpatia per tutti coloro che ne hanno bisogno, siano essi bianchi o neri, gialli o rossi, amici o nemici.
Questi versi sono dedicati a tutti i donatori, vicini e lontani, lavoratori e pensionati, uomini e donne, che con la loro donazione disinteressata, rendono quest’opera sublime. Questi versi sono dedicati anche a tutti i collaboratori dell’Avis: dal presidente alla segretaria, persone anziane e giovani che con il lavoro organizzativo rendono l’associazione efficiente. Ai dottori del Centro Trasfusionale, che sono sempre disponibili. Anzi, alcuni di loro sono donatori. A tutte queste persone, bisogna dire ‘grazie’, perché è solo grazie a loro che l’associazione va avanti. Perché ‘Avis’ è sinonimo di ‘vita’.
Valeria Contini