Coronavirus, il primo contagio a Milano è un residente di Sesto

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Il primo caso di Coronavirus registrato a Milano è un cittadino residente a Sesto San Giovanni.

L’uomo è ricoverato al San Raffaele da una settimana ed è risultato positivo al tampone per il Coronavirus. Si stanno svolgendo controlli su tutto il personale sanitario entrato in contatto con l’uomo.

«Siamo in contatto con Regione Lombardia e le autorità sanitarie per seguire gli sviluppi e decidere quali azioni intraprendere – dichiara il sindaco Roberto Di Stefano -. Ricordo che chi dovesse manifestare sintomi influenzali non deve recarsi al pronto soccorso ma chiamare il 112 o il 1500»

Articolo del 22 febbraio 2020: un anno fa l’inizio della pandemia nel Nordmilano

A un anno di distanza, il 22 febbraio 2021, il sindaco di Sesto San Giovanni ha raccontato così quelle frenetiche ore dopo la scoperta del primo caso: «È passato un anno esatto da quel 22 febbraio 2020, quando ci fu comunicato il primo caso di coronavirus a Sesto San Giovanni (il primo di tutta l’area metropolitana). Quella sera riunii subito assessori, il mio staff, gli uffici comunali, la Polizia Locale, Protezione Civile, iniziando una lunga serie telefonate con Regione Lombardia, Ats, Prefettura, forze dell’ordine, per monitorare gli sviluppi della situazione. Il giorno dopo fummo i primi a prendere delle decisioni di chiusura drastiche delle scuole, dei centri commerciali, degli impianti sportivi, annullammo tutti gli eventi che avrebbero potuto creare assembramenti. Anticipammo quindi le decisioni che di lì a poco sarebbero state prese a livello regionale e nazionale. All’inizio ci fu un po’ di confusione tra la cittadinanza ma in pochissimo tempo capimmo tutti ciò che cosa stava succedendo.In questi lunghi mesi siamo stati in prima linea sul territorio con il Centro operativo comunale, insieme a tutte le associazioni di volontariato e ai cittadini che si sono spesi senza sosta per aiutare la cittadinanza in un momento così difficile. Sesto ha dimostrato ancora una volta il suo grande cuore e di questo ne sono fortemente orgoglioso.A causa di questo maledetto virus abbiamo perso parenti, amici e persone care a cui spesso non abbiamo potuto portare nemmeno l’ultimo saluto. Ricordo con commozione tutti i sestesi che ci hanno lasciato da inizio pandemia.Il covid ha stravolto le nostre vite, cambiando le nostre abitudini e allontanandoci dai nostri cari, responsabilizzandoci e chiedendoci enormi sacrifici. Ancora oggi, a un anno di distanza, persistono restrizioni che stanno causando ingenti danni economici e sociali a commercianti e cittadini che continuano a vivere nell’incertezza delle zone colorate. Proprio oggi si riunirà il Consiglio dei Ministri per dare forma al nuovo dpcm che sostituirà l’attuale in scadenza il 5 marzo. Le restrizioni, i ristori economici alle attività colpite dalle chiusure, le regole per frenare i contagi: sono questi i punti sui cui ci si concentrerà oggi. Il presidente Draghi, nel suo discorso prima della fiducia, è stato chiaro spiegando che gli italiani saranno informati con sufficiente anticipo per ogni cambiamento nelle regole.Un anno esatto dopo, quando partì l’emergenza, voglio ringraziare ancora tutti coloro che con compiti diversi hanno lottato questo nemico subdolo e invisibile. Ringrazio i medici, i medici di base, gli infermieri, i volontari, tutto il personale sanitario degli ospedali e delle case di riposo che ha lavorato senza sosta e non si è mai risparmiato nonostante i rischi del contagio, per assistere i malati e e guarirli».