Coronavirus, il messaggio di Rachele Somaschini: «C’è chi resta a casa da una vita e non si lamenta»

L’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus ha creato numerosi disagi, causando un cambio nello stile di vita di moltissime persone. C’è chi, come Rachele Somaschini, vive in una condizione di rischio fin dalla nascita: sono le persone immunodepresse, quelle che più di altre possono soffrire e avere gravi conseguenze in questo periodo di emergenza.

Nel caso della pilota 26enne di Cusano Milanino, la malattia che la accompagna dalla nascita è la fibrosi cistica. «Una vita passata a prendermi cura di me stessa – racconta Somaschini -, con la mascherina nei luoghi pubblici, evitando quelli più affollati. Buon senso nello stile di vita da adottare, igiene personale e disinfezione all’ordine del giorno. L’emergenza Coronavirus mi ha colpito dal primo minuto: ho lasciato la mia città e da due settimane sono in una località di montagna poco frequentata, giusto per evitare di dover star chiusa in casa ed essere in contatto con i miei genitori che vanno al lavoro, anche se utilizzano misure preventive».

Da Somaschini arriva un messaggio forte e chiaro in questo periodo di emergenza: «Sapete cosa mi fa davvero arrabbiare? Vedo gente che pensa di essere immune a qualsiasi cosa. Leggo di persone che si permettono di dire ‘il Coronavirus è letale solo per gli anziani, per chi è già compromesso’. Mi chiedo: ma voi, il rispetto per il prossimo sapete cos’è? Non avete dei nonni, parenti, amici di cui preoccuparvi? È tanto difficile provare a rispettare le regole di segregazione e rinunciare ogni tanto? ‘Restate a casa, evitate i luoghi affollati, lavatevi le mani e mantenete la distanza di un metro’: c’è chi lo fa da una vita e non si lamenta».

Gli appelli delle istituzioni per rimanere a casa al momento non vengono accolti da tutte le persone: «Record di persone sulle piste da sci, tutti ammassati alle biglietterie, code per andare al mare e al lago. L’ignoranza, l’irresponsabilità ed il menefreghismo che ci circondano ci uccideranno. Non c’è buon senso in un mondo in cui c’è chi viola la quarantena per andare a sciare. Non c’è speranza in una realtà che cerca di lucrare sull’emergenza», ha dichiarato Somaschini.