La guerra invisibile, senza un nemico fisico da combattere o dal quale difendersi. L’avevamo visto soltanto nei film, quelli di ultima generazione, con mascherine, tute, laboratori, ospedali e tanti morti.
Questo virus è subdolo, non è un ‘qualcosa’ contro alcuni e basta, ma spara nel mucchio e non risparmia nessuno, compresi gli americani che non sono stati mai colpiti in casa se non dall’attentato dell’11 settembre 2001.
L’unica arma che abbiamo per fermarlo è isolarlo, renderlo debole, innocuo, farlo girare a vuoto fino alla sua morte. Ecco perché dobbiamo stare al riparo il più possibile, mantenendo le distante con le protezioni e igiene. Al momento è questa l’unica strada percorribile per affrontarlo. Purtroppo, sono ancora molte le persone che non hanno percepito questo attacco vigliacco, assassino e continuano ad uscire da casa senza necessità.
Lo so che è un tormentone e tale deve essere. Lui, l’invisibile nemico non ha riposto le armi anche se i contagi calano, è sempre pronto a colpire e ad accelerare qualora trovi assembramenti di persone. Non sentiamoci invincibili, ma responsabili per noi e per gli altri, pronti a ripartire prima possibile e più forti di sempre.
L’editoriale del Gazzettino Metropolitano è a cura del direttore Marco Fabriani