Coronavirus, Conte: misure prorogate fino al 3 maggio

È ufficiale. Il consiglio dei Ministri ha disposto il prolungamento del lockdown fino al 3 maggio: verranno prorogate quindi in tutto lo Stivale le misure di contenimento al contagio da coronavirus. Lo ha confermato il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa, in diretta da Palazzo Chigi pochi minuti fa. «L’auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire, con cautela, ma ripartire».

Il Comitato tecnico scientifico ha sottolineato che i segnali sono incoraggianti. «Ma proprio per questo non possiamo vanificare gli sforzi fin qui compiuti: sarebbe una grande frustrazione per tutti, con un aumento del numero dei decessi. Dobbiamo continuare a mantenere alta la soglia dell’attenzione», ha spiegato Conte.

«Dovremo affrontare questo sacrificio anche per la Pasqua, per il ponte del 25 aprile e del 1° maggio», sottolinea il premier. Il nuovo Dpcm appena firmato dispone una proroga che vale anche per le attività produttive. «Ma teniamo conto del nostro tessuto socio economico, non siamo ancora nella condizione di poter ripartire a pieno regime»

«Se prima del 3 maggio si verificheranno le condizioni per poter ripartire, lo faremo». E proprio per le attività produttive, alcune piccole modifiche sono state introdotte. Dal 14 aprile riapriranno cartolibrerie, librerie, negozi per bambini e per neonati, la silvicoltura e attività varie forestali.

«Il lavoro per la fase 2 è già partito, non possiamo aspettare che il virus scompaia del tutto dal nostro territorio. Dopo la fase acuta e dovendo convivere con il virus stiamo stilando un programma che si basa in particolare sull’istituzione di un gruppo di esperti – come sociologi, psicologi, manager – che dialogherà con il comitato tecnico scientifico e sarà presieduto da Vittorio Colao, manager stimato anche all’estero», ha aggiunto Conte.

Il premier ha infine affrontato il tema europeo. «La proposta dell’Italia è l’introduzione degli Eurobond e sono sul tavolo diversi strumenti per applicarli, ma servono dei fondi immediati da parte dell’Europa».