Paderno, cambiano le scadenze per i tributi locali

comune paderno

L’amministrazione comunale di Paderno Dugnano ha deciso di differire le scadenze dei tributi locali per andare incontro alle potenziali difficoltà dei cittadini a causa dell’emergenza Covid-19 in corso.

Nel dettaglio, per quanto riguarda l’Imu, l‘acconto 2020 potrà essere versato entro il 16 ottobre 2020 senza incorrere in sanzioni e interessi di mora. «Si evidenzia però che – spiegano dal Comune di Paderno Dugnano -, su specifica disposizione del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze), i versamenti relativi alla quota statale degli immobili di categoria D (cod. tributo 3925) dovranno essere comunque effettuati entro il 16 giugno 2020».

Per il pagamento della Tari, gli avvisi saranno recapitati entro il mese di luglio con scadenza della prima rata al 15 settembre 2020. La scadenza di tutte le rate relative al paganento dell’ Icp (Imposta Comunale sulla Pubblicità) è stata invece differita al 31 ottobre 2020.

Per quanto riguarda il Cosap (canone di occupazione suolo e aree pubbliche), l’amministrazione comunale ha deciso tre misure, riconoscendo l’esenzione  a tutti commercianti e artigiani fino al 31 ottobre, la riduzione di 12 settimane per il pagamento dell’occupazione per gli stalli mercatali e l’esclusione del pagamento per chi era già titolare di concessione dalla data di sospensione dell’attività e fino al 31 ottobre.

L’amministrazione comunale ha così spiegato le tre diverse misure relative alla Cosap: «Esenzione del pagamento del canone per tutti gli esercizi commerciali e le attività artigianali per le maggiori superfici di suolo pubblico che saranno utilizzate nel periodo dall’1 maggio al 31 ottobre; riduzione a 40 settimane (rispetto alle 52 settimane previste per un’annualità) su cui calcolare l’occupazione delle aree mercatali effettuando il conguaglio con la rata scadente nel mese di ottobre 2020; esclusione del pagamento del canone per i titolari di concessione di occupazione di aree pubbliche per il periodo intercorrente dalla data in cui è stata inibita la fruizione fino al 31 ottobre».