Vasca di laminazione nel Parco: l’europarlamentare fa appello alla Commissione europea

Eleonora Evi, europarlamentare del Movimento 5 Stelle


L’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Eleonora Evi si è da sempre schierata contro la realizzazione della vasca di laminazione del Seveso all’interno del Parco Nord. Ora ha deciso di chiedere l’intervento della Commissione europea per un aggiornamento della Valutazione di Impatto Ambientale dell’opera, viste le nuove condizioni sanitarie legate all’emergenza Covid.

«I lavori per la realizzazione della vasca di laminazione del Seveso nel parco Nord devono essere interrotti: l’opera, che Regione Lombardia e Comune di Milano hanno deciso di costruire in uno dei pochi polmoni verdi nella zona a nord di Milano, presenta gravi rischi per la salute dei cittadini residenti nell’area circostante a causa della presenza di inquinanti chimici e cancerogeni nelle acque del fiume. Rischi che non sono stati adeguatamente valutati nell’ambito della Valutazione di Impatto Ambientale e che risultano ulteriormente aggravati dall’emergenza dovuta alla diffusione del Covid-19. Infatti i lavori di realizzazione dell’opera prevedono la movimentazione di fanghi potenzialmente contaminati da tracce di Covid-19 e altri patogeni e il passaggio di mezzi pesanti che aumenterà fortemente i livelli di inquinamento da polveri sottili, laddove vari studi hanno dimostrato che alti livelli di particolato nell’aria possono aumentare la mortalità per infezione da Covid-19», dichiara Eleonora Evi, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.

«Se Comune di Milano e Regione Lombardia sono sordi alle esigenze dei cittadini altrettanto non può esserlo l’Europa. Per questo ho interpellato la Commissione europea chiedendo se non sia da considerarsi necessario un aggiornamento della Valutazione di Impatto Ambientale, soprattutto alla luce delle mutate condizioni sanitarie legate all’emergenza. Io rimango al fianco dei cittadini che da anni si battono contro questo progetto scellerato e antistorico, un’opera che, non solo non risolve il problema delle esondazioni del Seveso, ma rappresenta anche un attentato alla salute pubblica», conclude Evi.