Cinisello, amministrazione e opposizione allo scontro sul tema dei medici di base

comune cinisello balsamo

I medici di base al centro dell’attenzione politica di Cinisello Balsamo. Nei giorni scorsi, il sindaco Giacomo Ghilardi ha avuto un incontro con ATS per fare il punto sulla copertura territoriale dei Medici di Medicina Generale. 

Secondo quanto spiegato dal Comune, durante il colloquio è emerso che la scarsità dei medici è un problema generale che si trascina da tempo a causa del numero chiuso del triennio di formazione successivo alla laurea che serve per avere l’abilitazione. «Questo numero di ingressi era pari a 100 per tutta la Lombardia, portato a 180 nel 2019 e a 400 nel 2020 – dichiarano dal Comune -. L’entrata in servizio, inoltre, dipende dai bandi che ATS pubblica per ambiti, nel nostro caso, oltre a Cinisello Balsamo, fanno parte dell’ambito di Cusano Milanino, Bresso e Cormano, e dal numero dei partecipanti al bando stesso».

«Purtroppo gli ultimi bandi fatti, non hanno avuto un grande riscontro, forse a causa della scarsità del numero di medici derivante soprattutto dal numero chiuso – spiega Ghilardi -. La bella notizia è che entro la prossima primavera ATS pubblicherà 3 bandi per città metropolitana, di cui 1 riservato ai giovani medici (iscritti al terzo anno di formazione), che però potranno avere soltanto 500 pazienti. Ho chiesto ad ATS di tenere in considerazione Cinisello Balsamo come un comune che ha delle forti necessità, e le pubblicazioni dei prossimi avvisi ci porteranno certamente opportunità. Abbiamo concordato di tenere monitorata la situazione confrontandoci in maniera costante, il lavoro degli sportelli nel dare le informazioni e guidare i cittadini nella scelta dei medici attualmente liberi all’interno dell’Ambito è fondamentale, visto che i medici presenti a Cinisello Balsamo sono 42, i posti liberi sono 1340, mentre in tutto l’ambito sono 1800».

Proprio nella serata di mercoledì 21 ottobre in consilgio comunale si è discusso un ordine del giorno presentato dalla minoranza che impegnava il sindaco e la giunta a valutare la messa a disposizione di locali comunali a titolo gratuito o ad affitto calmierato perl’aperturadistudiincondivisionetramediciepediatridibase, oltre che la messa a disposizione per questi stessi professionisti di servizi come l’assistenzadiunmediatoreculturale. Un ordine del giorno che però è stato bocciato: «Il problema – prosegue Ghilardi – non è quello degli spazi dove esercitare l’attività, tema questo su cui comunque stiamo lavorando da tempo con AMF, ma un problema di numero di medici disponibili a cui ATS sta cercando di rimediare. La disponibilità e l’attenzione di ATS nei nostri confronti è evidente, e lo dimostra la celerità con cui è stato fissato questo incontro, pertanto confidiamo che vi sia, appena possibile, un miglioramento della situazione sul nostro territorio».

Diversa è però la posizione dell’opposizione di Cinisello Balsamo: «Siamo dispiaciuti per l’opportunità persa – dichiara la capogruppo di Cinisello Balsamo Civica Gianfranca Duca -, la sensazione è che la scelta della maggioranza sia stata dettata da preconcetti e non da un vero ragionamento sul tema. In questi tempi di pandemia, la sanità territoriale è stata il primo argine al peggiorare della situazione, e quale riconoscimento diamo ai nostri professionisti sul territorio? Una targa di ringraziamento, invece della Spiga d’Oro, e la bocciatura di una proposta che avrebbe aiutato moltissimo i nostri medici e pediatri, oggi più che mai abbandonati a sé stessi dalle istituzioni sanitarie territoriali».

A queste parole si aggiungono quelle del consigliere Pd Marco Tarantola: «Si trattava di una serie di misure che miravano ad assicurare il maggiore appoggio possibile ai medici sul territorio con particolare attenzione ai professionisti appena stabilitisi in città: con l’utilizzo di studi condivisi a prezzi calmierati o in comodato gratuito i medici e i pediatri potrebbero ridurre le spese in maniera drastica e organizzarsi più facilmente per assicurare ai pazienti dei servizi ulteriori, come la segreteria o il servizio infermieristico di prossimità; inoltre, con misure come il mediatore culturale si mirava a facilitare l’operato dei professionisti sanitari in contesti difficili, che poi si rivelano essere anche quelli in cui maggiore è l’assenza di studi medici».