Sarà possibile celebrare la messa anche nelle zone rosse

Saranno consentite le celebrazioni eucaristiche nella zona rossa. A fare chiarezza, dopo l’entrata in vigore del Dpcm, è stata la Diocesi di Milano.

Le indicazioni a cura dell’Avvocatura della Diocesi sono valide dal 6 al 20 novembre 2020, per i quindici giorni previsti dal Dpcm, quando la situazione epidemiologica della Lombardia verrà valutata ed eventualmente si potrà pensare di ridurre alcune misure restrittive. Seguendo i protocolli vigenti, sarà possibile per tutti partecipare alle celebrazioni eucaristiche e ai momenti di preghiera, portando con sé l’apposita autodichiarazione. Sarà inoltre possibile proseguire con le confessioni, individuando luoghi ampi e areati e riservati, nel rispetto del reciproco distanziamento e indossando la mascherina.

L’Avvocatura ha anche pubblicato le disposizioni per le celebrazioni delle Prime Comunioni e delle Cresime indicando, fra l’altro, che «vista la particolare situazione, è bene che il Parroco faccia discernimento con la Comunità cristiana circa l’opportunità di celebrare i sacramenti nelle date fissate nel mese di novembre o se rinviare a un altro periodo».

Ciò che invece viene sospeso in zona rossa sono le riunioni e gli incontri; la catechesi dell’iniziazione cristiana e i percorsi formativi delle diverse fasce d’età; la libera frequentazione degli ambienti oratoriani; l’attività dei bar degli oratori; la concessione degli spazi parrocchiali a terzi; gli spettacoli teatrali e i concerti; le ‘convivenze’ e le ‘vite comuni’; le feste, anche concedendo spazi a terzi; gite e uscite di vario tipo; gli sport di contatto e gli allenamenti sportivi di squadra e di contatto all’interno degli oratori.

La nota dell’Avvocatura della Diocesi di Milano sottolinea come la catechesi per l’iniziazione cristiana e gli altri percorsi di fede per preadolescenti, adolescenti e giovani debbano continuare in modalità a distanza, così come il servizio del doposcuola. «Occorrerà dunque attrezzarsi per attivare un collegamento con le famiglie dei ragazzi, per un accompagnamento formativo periodico da parte delle comunità educanti, secondo percorsi il più possibile continuativi e costanti. Nel caso di eventuali nuovi sviluppi in senso migliorativo, dopo il 20 novembre 2020, si potrebbe tornare ad una modalità in presenza», hanno concluso dalla Diocesi di Milano.