Cologno, l’opposizione chiede una commissione d’indagine sugli atti amministrativi

Non c’è pace per la politica di Cologno Monzese. Dopo la profonda crisi di maggioranza, adesso l’opposizione vuole vederci chiaro.

Ed è per questo che tutti i gruppi consiliari di opposizione (Pd, Verdi, M5S, Csd e Art List) hanno chiesto l’istituzione di una commissione di indagine «sul ‘cerchio magico’ che governa Cologno Monzese», come loro stessi dichiarano. Al centro di questa richiesta di indagine ci sarebbero le affermazioni dell’assessore Scalese, che dimettendosi avrebbe ammesso l’esistenza di una cabina di regia che gestisca direttamente Cologno Monzese, con più peso della giunta.

Un fatto, dunque, molto serio, che ha spinto l’opposizione a proseguire nella sua ricerca della verità. «Una commissione d’indagine per analizzare i punti amministrativi denunciati dall’ex assessore Scalese, che tra l’altro ha rifiutato di rientrare in giunta (nonostante il ‘tappeto rosso’ preparatogli dal sindaco per il suo rientro), contenuti nella sua lettera di dimissioni», spiegano i gruppi consiliari di Cologno Monzese.

«Ci sono troppe cose che non vanno – denunciano le opposizioni- In quelle delibere che hanno portato alle dimissioni di Scalese. In particolare ci si riferisce all’adesione del comune di Cologno Monzese alla manifestazione di interesse della Regione Lombardia, per la realizzazione di un forno crematorio, e al trasferimento delle quote della società Core (Forno di incenerimento rifiuti) in capo al Comune di Cologno Monzese, a Cap Holding (la nuova società pubblica che sostituira’ il forno d’incenerimento dei rifiuti, con un nuovissimo impianto di smaltimento dei fanghi dalle acque reflue). In tutte queste operazioni, si intravede, dicono i consiglieri di opposizione ‘la cabina di regia’ denunciata da Scalese».