Sesto, i 5 Stelle chiedono un presidio sanitario per ovviare all’assenza di medici di base

medico di base foto generica Immagine di repertorio

Il Movimento 5 Stelle in consiglio comunale di Sesto San Giovanni, insieme alle altre forze politiche di minoranza, ha depositato una mozione per istituire un presidio sanitario con lo scopo di ovviare all’assenza, in tutto il territorio, di medici di medicina generale liberi.  

«Con la mozione presentata chiediamo un impegno a Sindaco e Giunta nell’individuare nel Comune di Sesto San Giovanni una sede pubblica disponibile e nella stessa istituire un presidio sanitario non ospedaliero con figure professionali integrate in grado di garantire e facilitare l’accesso ai servizi sanitari territoriali e l’iter assistenziale complessivo, e che, per le attuali necessità, possa anche essere centro per somministrare il vaccino anti covid», dichiarano dal M5S.

«Il medico di medicina generale resta indiscutibilmente indispensabile e non sostituibile nel sistema territoriale, perché in grado di garantire una risposta assistenziale unitaria che tiene conto della domanda di salute, diversificata per tipologie specifiche di pazienti e personalizzata in base ai bisogni individuali e al contesto familiare e sociale di ciascuno. Regione Lombardia, specificamente, ha sostenuto che la relazione con la medicina generale è un asse portante della campagna vaccinale e costituisce un fattore di successo per consentire la somministrazione decentrata del vaccino in accordo con le amministrazioni comunali che, peraltro, in altre realtà territoriali della Regione, hanno pure favorito l’istituzione di sedi operative ad hoc e centri diagnostici gratuiti per pazienti con sintomi sospetti per Covid-19 al fine di effettuare uno screening di primo livello. L’offerta di questo servizio, istituendo il presidio sanitario a livello territoriale, può essere realizzata anche attraverso strutture pubbliche in disuso o inutilizzate, assicurando una gestione pubblica della risposta al bisogno di salute che, invece, ancora oggi viene data ricorrendo perlopiù ad appalti e convenzioni, in strutture gestite da privati, e con schemi contrattuali di assicurazione», concludono dal Movimento.