Sesto, non solo moschea: ecco cosa prevede il nuovo Pgt

Assessore all'Urbanistica Antonio Lamiranda Assessore all'Urbanistica Antonio Lamiranda

Il Consiglio comunale di Sesto San Giovanni ha approvato il nuovo Piano di governo del territorio (Pgt)cche andrà sostituire quello in vigore dal 2009.

L’attenzione è stata principalmente rivolta alla questione relativa alla moschea di via Luini, ma l’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda ha voluto spiegare cosa prevede il nuovo Pgt: «Aiuta lo sviluppo economico e sociale della nostra città incentivando, con il meccanismo della premialità volumetrica, le trasformazioni del patrimonio edilizio. Ciò si è reso possibile semplificando al massimo le destinazioni d’uso a due sole principali: il tessuto indifferenziato, dove sono ammesse tutte le destinazioni d’uso (fatte salve quelle insalubri e la grande distribuzione), e il tessuto delle attività economiche che raggruppa tutte le funzioni legale al commercio, al produttivo, al terziario e al ricettivo (esclusa la residenzialità), garantendo al loro interno la promozione di insediamenti mixed use».

Dal Comune hanno spiegato che il nuovo Pgt si è reso necessario a causa di un eccesso di articolazioni delle destinazioni d’uso si è rilevato nei fatti inadeguato alle esigenze di sviluppo della città. «Al termine di questo lungo percorso durato oltre tre anni – prosegue l’assessore Lamiranda – restituiamo alla città di Sesto San Giovanni e ai suoi cittadini un sistema di governo e di regole del territorio più funzionali e flessibili alle esigenze ed alle aspettative dei cittadini e delle imprese. In poche parole riportiamo Sesto a una centralità nello scacchiere del Nord Milano e della bassa Brianza, ma soprattutto, come noi auspichiamo, una ribalta nazionale ed internazionale quale distretto della salute, della ricerca, del benessere e della sostenibilità del vivere urbano».

Nel dettaglio, gli obiettivi del Pgt sono la rigenerazione urbana ed attrattività degli investimenti; la salute e la cura quale nuovo volano di sviluppo della città (IRCCS – ospedali); l’abitare come bene sociale e relazionale (incentivazione della residenza convenzionata); il verde (sistema dei parchi in rete); lo sport (cittadella dello sport); la valorizzazione delle attività economiche e in particolare quelle di vicinato e di quartiere; zero consumo di suolo; miglioramento della vivibilità e degli spazi urbani attraverso il sistema delle piazze; recupero e valorizzazione del patrimonio comunale esistente evitando la realizzazione di nuovi edifici verso una migliore ri-funzionalizzazione di quelli esistenti, legando con questa misura due principi fondamentali, quello dello zero consumo di suolo e della rigenerazione urbana del patrimonio immobiliare esistente; la mobilità dolce; la riconversione urbana degli edifici dismessi per creare più energie e più posti di lavoro.

«Quella di martedì è stata una serata molto importante per la città – commenta il sindaco Roberto Di Stefano –. Era dal 2009 che non si affrontava la pianificazione sul futuro di Sesto San Giovanni e siamo soddisfatti di aver messo a punto un Pgt al passo coi tempi che prevede un’urbanistica moderna senza i lacci e lacciuoli che in passato hanno ingessato la nostra città senza permetterle di svilupparsi né di crescere».