Lombardia, Moratti sul sistema sanitario: «Avviato potenziamento territoriale»

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La vicepresidente di regione Lombardia e assessore al Welfare, Letizia Moratti, è intervenuta in collegamento da Milano all’interno del convegno ‘Covid-19: which lesson for the future?‘. La vicepresidente Moratti si è soffermata su come la pandemia abbia messo in luce alcune debolezze dei servizi sanitari di tutto il mondo, fornendo anche delle indicazioni molto precise sugli interventi necessari.

All’evento, organizzato da regione Lombardia, Fondazione Politecnico e Politecnico di Milano a Dubai (Eau) presso l’Hotel Intercontinental Dubai Marina, hanno preso parte anche il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, e il ministro della Salute, Roberto Speranza, oltre a studiosi di rilevanza internazionale come Antonio Lanzavecchia, Sergio Abrignani, Rino Rappuoli, Giuseppe Ippolito, Davide Manca e Andrea Gori.

Le parole di Letizia Moratti: «La Regione ha analizzato attentamente la situazione per avere un quadro preciso delle criticità da affrontare. Sono emerse questioni di tipo organizzativo, strutturale, logistico, tecnologico che costituiscono oggi una priorità su cui agire. In Lombardia è quindi iniziato un percorso di miglioramento e ottimizzazione. Negli ultimi mesi dello scorso anno, la Regione ha completato l’iter legislativo di potenziamento del suo sistema sanitario territoriale. Abbiamo adeguato il quadro normativo alle esigenze attuali e agli scenari futuri, oltre a migliorare la capacità di prevedere e di prevenire crisi sanitarie, anche attraverso la riorganizzazione e il rafforzamento della medicina territoriale».

Letizia Moratti, inoltre, ha evidenziato che la Lombardia è stata la prima regione italiana a intervenire a creare le migliori condizioni per l’utilizzo dei fondi del Pnrr attraverso la ristrutturazione e la modernizzazione dell’asset ospedaliero, l’adeguamento delle infrastrutture informatiche, il miglioramento dell’analisi dei dati e l’implementazione della telemedicina.

Infine, la vicepresidente di regione Lombardia ha parlato del nuovo Centro di Ricerca sulle Malattie Infettive: «La Lombardia è particolarmente esposta a rischi, per i suoi 10 milioni di abitanti, la forte densità demografica, il progressivo invecchiamento della popolazione e per le molteplici infrastrutture nel settore trasporti e le sue molteplici connessioni, che la rendono strategica nel panorama economico nazionale, europeo e mondiale. Vanno anche considerate due forti vocazioni, nell’ambito industriale e nella ricerca scientifica. È, infatti, la capitale italiana dell’industria farmaceutica, biomedica e del settore biotech, oltre a ospitare un’importante rete di infrastrutture universitarie e istituti di ricerca di altissimo livello. Caratteristiche che la rendono il luogo ideale per ospitare un Centro di Ricerca sulle Malattie Infettive, sia per la necessità di proteggere una popolazione statisticamente più esposta al rischio pandemico, sia per il know-how già presente che ne fa una delle capitali europee della salute. Regione Lombardia ha adottato un approccio ‘One Health’, attenta al benessere umano, alla salubrità dell’ambiente e alla salute animale, coerente con le criticità mostrate dalla pandemia».