Milano, 18enne transgender sequestrata e costretta a prostituirsi: arrestate due persone

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La Polizia di Stato di Milano ha arrestato un uomo e una donna, cittadini romeni di 25 anni, per sfruttamento della prostituzione in concorso. Inoltre, è stato indagato in stato di libertà un altro uomo di 30 anni.

Nel pomeriggio di lunedì 7 marzo, la Centrale Operativa della Questura di Milano ha ricevuto una segnalazione dalla Polizia romena: una donna 45enne romena ha segnalato il sequestro di sua figlia, una ragazza transgender di 18 anni, che l’aveva allertata dicendo che si trovava in una struttura ricettiva in via Zuretti a Milano.

Gli agenti del Commissariato Greco Turro sono intervenuti e, una volta entrati nella struttura ricettiva, hanno individuato una camera dalla quale si udiva una persona lamentarsi e in difficoltà. La porta della camera è stata aperta dal romeno 25enne che, alla vista dei poliziotti, ha avuto un comportamento nervoso mentre, alle sue spalle, la vittima faceva un cenno per segnalare l’uomo agli agenti prima di nascondersi in camera. All’interno della stanza, oltra alla vittima e all’uomo che ha aperto la porta, i poliziotti hanno trovato la moglie 25enne di quest’ultimo e un altro cittadino romeno di 30 anni. A seguito della perquisizione, gli agenti hanno trovato numerosi profilattici non scatolati e denaro contante.

La 18enne ha attirato l’attenzione dei poliziotti mostrando delle escoriazioni che si era procurato in un momento di sconforto per potersi, in qualche modo, liberare. Gli agenti del Commissariato Greco Turro hanno ricostruito la vicenda del giovane: a gennaio, mentre viveva in Romania, era stato contattato dai tre che gli avevano proposto di lavorare in un centro massaggi in Svizzera. Il 22 gennaio scorso, giunto all’aeroporto di Basilea, il giovane è stato accompagnato da due cittadini albanesi in un appartamento, e, dopo avergli sottratto i documenti personali, lo hanno costretto a prostituirsi e a consegnare loro i soldi. Dopo diversi giorni, sono arrivati i due 25enni romeni che hanno preso in carico i documenti della vittima mentre il 30enne gestiva i rapporti che la vittima doveva intrattenere con i clienti, direttamente dalla Romania.

I primi giorni di marzo, i due aguzzini e la vittima sono giunti a Milano dove sono stati raggiunti anche dal 30enne dalla Romania, hanno prenotato una camera in una struttura ricettiva e hanno consegnato alla 18enne un cellulare con una sim abilitata solo a ricevere le chiamate degli appuntamenti. Sconcertato e impaurito dalle ripercussioni, la vittima ha trovato la forza di reagire ed è riuscito a collegarsi ad una linea wifi cittadina libera e a lanciare l’allarme alla madre in Romania.