Sesto, Mari Pagani: «Mi candido alle primarie perché serve mettersi a servizio della città»

Mari Pagani

Mari Pagani, 49 anni, counselor con specializzazione scolastica e interculturale è l’unica candidata donna alle primarie del centrosinistra che si terranno domenica 3 aprile a Sesto San Giovanni.

«Lavoro a scuola e dal 2019 anche per l’Aned alla Casa della Memoria di Milano. Vivo a Sesto dal 1999 e sono impegnata in politica dal 1996. La mia candidatura alle primarie è sostenuta da Città in Comune, un gruppo di cittadini e attivisti», racconta Mari, un volto noto nella politica sestese, attuale consigliera comunale del Gruppo Misto, portata sui banchi del parlamentino originariamente dal Partito Democratico. Pagani oggi si candida con la lista civica Città in Comune.

Che cosa ti ha spinto a candidarti alle primarie per il centro sinistra? 

Credo che in questa fase della mia vita e della vita politica di Sesto San Giovanni serva mettersi al servizio incondizionato della nostra città. Con Città in Comune sono convinta che saremo capaci di elaborare un modo nuovo e inclusivo per ricostruire la città.

Come terrai insieme le diverse anime della coalizione dem? 

La coalizione “Reinventiamo Sesto” già condivide dei valori forti e un’idea di città che intende realizzare. Su questo terreno comune ed attraverso il dialogo ed il confronto, le differenze non sono limiti, ma risorse e opportunità.

Quali sono i tratti che ti distinguono dai tuoi concorrenti? 

La mia è una candidatura che dà voce ai tanti di noi che a vari livelli e da anni partecipano alla costruzione di Sesto come comunità. La mia storia associativa e politica mi consente di avere uno sguardo ampio e profondo su chi siamo, sulla rete umana e di valori che lega tutti noi sestesi. Credo che oggi si imponga un cambio di passo e che sia necessario sapere includere tutte le forze del campo democratico, progressista e riformista, in cui anche le esperienze di impegno civico contribuiscono a portare valore aggiunto. Questa capacità di inclusione è proprio ciò che contraddistingue la mia esperienza e quella di “Città in Comune”.

Su che cosa deve puntare il centrosinistra per vincere le prossime elezioni amministrative? 

Sicuramente sulla partecipazione e sull’ascolto dei cittadini, sia nella definizione del progetto di città futura che nelle risposte ai loro bisogni più immediati. Dobbiamo accorciare la distanza tra la politica ed i cittadini e portarne quanti più possibile a votare alle prossime elezioni. Per farlo bisogna imparare dagli errori commessi, mettersi al servizio della comunità che si rappresenta e costruire insieme a lei le risposte ai suoi bisogni.  

Qual è la sfida più importante per Sesto nei prossimi cinque anni? 

Dobbiamo ridefinire il perimetro della nostra comunità, renderlo inclusivo, sostenibile, attrattivo, dinamico, sicuro e bello. La sfida sarà quella di lavorare contemporaneamente su più piani, governare il processo di trasformazione della città, ricucirne il tessuto democratico, declinare nel concreto i grandi temi: servizi, ambiente, infrastrutture, cura della città, con la volontà di cambiare le condizioni materiali dei Sestesi in meglio, con innovazione, per i giovani, per le donne, per le famiglie tutte, per chi lavora e per chi è senza lavoro.